Luci e ombre della ‘rivoluzione’ delle bollette

L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, Arera, l’autorità italiana dell’energia, accogliendo una richiesta promossa dall’Unione Nazionale Consumatori, ha disposto che da ottobre le bollette del gas potranno essere mensili e non più bimestrali per chi è in regime di tutela, ovvero 7,3 milioni di clienti.

L’intervento permetterà di controllare più facilmente le spese future, rendendo i consumatori più consapevoli rispetto a quanto speso di mese in mese. In particolare, si legge in un comunicato ufficiale di Arera, i clienti potranno “conoscere più frequentemente la propria spesa e di redistribuire i pagamenti delle bollette su più mesi”.

La vera novità positiva è però un’altra: infatti, Arera ha deciso di sganciare il prezzo del gas italiano da quello stabilito dalla borsa di Amsterdam, che fa riferimento ai prezzi europei del gas. In questo modo, gli eventuali, sempre più imminenti, interventi europei sul prezzo del gas potranno essere più efficaci per combattere volatilità e speculazioni del mercato. La decisione di sganciare il prezzo del gas dal mercato comunitario, spiega appunto l’autorità, serve a “trasferire con tempestività ai clienti finali il beneficio di eventuali iniziative europee di contenimento dei prezzi delle commodity energetiche”.

L’ultima novità, infine, riguarda l’aggiornamento delle tariffe, che non sarà più ex ante ma ex post, distinguendo così le variazioni di prezzo relative all’elettricità da quelle sul gas. In questo modo, spiega il responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori, Marco Vignola, “si potrà evitare di far pagare ai consumatori il prezzo folle del gas avuto nel mese di agosto che avrebbe mandato in tilt i bilanci delle famiglie”.

Tuttavia, considerare il prezzo ex post, anziché ex ante, può avere conseguenze negative per i consumatori. Arera, infatti, prevede che, in caso di “ricalcolo” degli importi del costo della materia prima precedentemente fatturati, “gli operatori siano tenuti a darne opportuna informazione ai clienti”: in sostanza, se la fattura dovuta a fine mese non rispecchiasse gli andamenti reali del prezzo del gas, le eventuali differenze di prezzo saranno messe a conguaglio nella bolletta successiva. Una novità che secondo l’associazione Consumerismo no-profit equivale a un’eliminazione della trasparenza, “perché i consumatori non potranno conoscere in anticipo il prezzo del gas, ma lo scopriranno solo dopo averlo consumato”. 

Lascia un commento