Israele nel caos dopo il fallimento di Bennet e Lapid

Una rivoluzione terminata prima del tempo. Dopo un solo anno, il trentaseiesimo governo d’Israele è caduto.

Con una conferenza congiunta, i due premier incaricati, Naftali Bennett e Yair Lapid, hanno annunciato il 29 giugno lo scioglimento della Knesset, il Parlamento israeliano. Sarà Lapid, leader del partito centrista Yesh Atid, ad avere il compito di traghettare il Paese verso le elezioni di ottobre, le quinte in tre anni.

L’enorme flusso di forze concentrate all’interno della coalizione anti-Netanyahu (e le conseguenti differenze di vedute, anche radicalmente opposte, su alcuni temi) hanno contribuito a rendere questo governo un esperimento interessante, ma mal congeniato.

Ci sono stati vari fattori che hanno portato alla caduta di questo governo, già fragile di per sé con una maggioranza di soli 61 deputati su 120 nell’assemblea legislativa israeliana, l’unica Camera del Paese. Con una maggioranza così risicata, è già tanto che il governo abbia resistito fino ad ora.

9 thoughts on “Israele nel caos dopo il fallimento di Bennet e Lapid

  1. C.V.D. ( come volevasi dimostrare)
    Le coalizioni anti qualcosa non funzionano ( eh cara sinistra, occhio al 25/09, occhio caro letta che prendi una sconfitta da oscar)

    La vittoria della democrazia: 4 elezioni in 3 anni

    Da qualche altra parte ( coff coff Gaza e territori cisgiordani governati da una organizzazione terroristica coff coff) le elezioni non avvengono dal 2006

    Ops adesso torna bibi

    Evviva il santo sacro stato d’Israel, evviva la democrazia

  2. Mi spiace, nulla di ciò

    Pace in terra all’interno dei confini

    Nessuna polveriera, semplice abbattimento delle organizzazioni terroristiche di hamas e hezbollah

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