Brunetta: “È una vita che vengo violentato per la mia altezza”

“Sdoganano questo termine, che mi fa male. Per cui dico ‘Marta grazie, grazie Marta Fascina’. È una vita che vengo violentato per la mia altezza, bassezza. Mi dicono tappo o nano. E ho sofferto su questo e continuo a soffrire, non mi è passata, ma ho le spalle larghe”.

Questo lo sfogo del ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, che ospite ieri del programma ‘Mezz’ora in più’ ha parlato del bodyshaming e delle offese ricevute da parte di alcuni esponenti di Forza Italia dopo aver lasciato il partito.

Tra le frasi che più non sono piaciute a Brunetta c’è anche il ‘Che riposino in pace’ pronunciato dal leader forzista Silvio Berlusconi all’addio del ministro Mariastella Gelmini e dello stesso Brunetta. Che si è poi rivolto alla compagna di Berlusconi, Marta Fascina, che nei giorni scorsi aveva pubblicato una storia su Instagram con la scritta ‘Roma non premia i traditori’, con in sottofondo la canzone ‘Un giudice’ di Fabrizio De André, che narra la vicenda di una persona di bassa statura che scala i gradini di una funzione pubblica, la magistratura: “Grazie Marta, vai avanti così, perché consentirai di sdoganare anche queste violenze”.

13 thoughts on “Brunetta: “È una vita che vengo violentato per la mia altezza”

  1. Capisco il suo problema, essere alti 1,30 mt non è semplice, sei al limite con il concetto di nanismo. Ma non è la politica ad essere crudele, se anche avesse fatto l’imbianchino lo sfottò non sarebbe stato minore.

  2. Attaccare una persona per la fisicità è da meschini, quando non si hanno argomenti per controbattere e dimostrare che l’altro ha torto, si passa agli insulti personali che non c’entrano con il lavoro o la professione svolta dall’individuo che sia Brunetta o chiunque altro. Nello specifico, personalmente non mi ha mai convinto a prescindere dall’altezza, la penserei allo stesso modo se fosse alto 1,90cm!!!

  3. Brunetta è cintura nera di judo. Non lo sa la gente. Chi lo deride lo facesse faccia a faccia. Magari così finisce a tappeto e allora l’inferiore sarà lui, il derisore.
    E scrivo quanto sopra non per partigianeria politica. Non mi interessa proprio. Ma perché non sopporto chi insulta il prossimo, specie su problematiche fisiche. Quindi ora: chi lo insta è cintura nera? No? Allora, secondo il suo metro di misura del valore di un individuo, è lui ad essere un inferiore….

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