Draghi: “Il G7 sosterrà l’Ucraina per tutto il tempo necessario”

Il G7 è stato un successo, c’è stata una grande coesione e unità di vedute, in particolare sull’Ucraina. Il G7 sosterrà l’Ucraina per tutto il tempo necessario”. Ne è convinto il premier Mario Draghi in conferenza stampa che con queste parole plaude i lavori del G7 in Germania.

“Il G7 resta ancora il punto di raccordo e di coordinamento più importante al mondo per la politica tout court su difesa, sicurezza ed economia internazionale. Occorre però, e il G7 ne è consapevole, sapere che siamo ormai una minoranza nel mondo, una minoranza potente indubbiamente ma pur sempre una minoranza”, aggiunge.

10 thoughts on “Draghi: “Il G7 sosterrà l’Ucraina per tutto il tempo necessario”

    1. A dare le colpe ai colpevoli: i cittadini greci

      Ah la Grecia, quella splendida nazione che falsifico’ i bilanci e che mandava la gente in pensione a 40-45 anni senza il minimo tessuto produttivo strutturale e senza nemmeno il catasto

  1. Mi spiace, i puri e semplici fatti della realtà

    «Anche la crisi greca è fonte di diverse bufale», ha detto Cottarelli a Diritto Mercato Tecnologia.

    «Una prima cosa da capire è che la Grecia era in una situazione estremamente difficile prima che cominciasse il programma di aggiustamento nel 2010. Non era soltanto un problema di debito molto alto: anche se non ci fosse stato il debito, ci sarebbe stato un buco nei conti pubblici greci. Cioè il bilancio cosiddetto “primario” – cioè senza gli interessi – della Grecia era in squilibrio, in deficit, di circa dieci punti percentuali di PIL. Un buco enorme. Questo comportava che se anche il debito greco fosse stato cancellato completamente dal primo giorno, la Grecia avrebbe dovuto fare un aggiustamento nei conti pubblici di circa dieci punti percentuali di PIL. L’austerità ci sarebbe stata anche se il debito fosse scomparso».

    «Invece si è detto – ecco la bufala – che l’austerità in Grecia è stata necessaria perché si voleva che la Grecia, con i soldi internazionali, ripagasse le banche francesi e tedesche. Inizialmente, una buona parte di quei soldi dati alla Grecia sono andati a ripagare il debito greco verso gli stranieri: tutti, non soltanto le banche francesi e tedesche; i titoli in scadenza venivano pagati».

    «È stato però fatto un errore: la comunità internazionale ha cominciato a prestare soldi alla Grecia ad un tasso di interesse troppo alto. Bisognava fare quello che si è fatto dopo: prestare soldi alla Grecia ad un tasso bassissimo. Ma che la Grecia dovesse fare un aggiustamento, e anche molto pesante, non c’è dubbio».

    «Fra l’altro nel 2010-2011 – io ero al Fondo monetario internazionale, all’epoca – chi si opponeva alla ristrutturazione del debito greco erano i tedeschi o i francesi che volevano che le loro banche fossero ripagate? No. Era l’Italia. Perché si sapeva che se la Grecia avesse ristrutturato il proprio debito – cioè non avesse pagato i creditori – l’Italia sarebbe stata contagiata, perché i mercati avrebbero detto: “Quali sono gli altri paesi con un debito alto che potrebbero trovarsi nella stessa situazione? L’Italia! E allora scappiamo dall’Italia!”».

    «Certo, si potevano fare cose diverse. La Grecia ad esempio è stata molto riluttante a tagliare la spesa militare. Si diceva: è perché la Germania le vendeva le armi. Non credo. Mi sembrava proprio che i greci, per via della Turchia, non volevano ridurre la spesa militare. Né i greci volevano combattere in maniera seria l’evasione fiscale. Ero a capo del dipartimento di Finanza pubblica del Fondo monetario internazionale, non ero per niente coinvolto nelle negoziazioni del programma greco; noi però fornivamo assistenza tecnica alla Grecia perché rafforzasse la sua capacità di combattere l’evasione fiscale. Era molto dura: un punto fondamentale era avere un capo dell’agenzia delle entrate che fosse indipendente, ma appena ne veniva nominato uno indipendente veniva subito cambiato. Quindi ci sono state responsabilità anche dalla Grecia».

    «In ogni caso, se l’Italia adesso fosse convinta che abbiamo trattato male la Grecia, c’è un modo molto semplice per rimediare. L’Italia ha un credito verso la Grecia di circa 40-44 miliardi. Se ci sentiamo colpevoli di aver trattato male la Grecia, possiamo fare una cosa molto semplice: cancelliamo il debito greco. Però se facciamo così vuol dire mettere non “prima gli italiani”, ma “prima i greci”. Se si voleva aiutare di più la Grecia si poteva dire: sussidiamo la Grecia, facciamo pagare ai contribuenti italiani la spesa della Grecia».

    Come imparare allora a riconoscere le bufale? «Innanzitutto, capendo il meccanismo attraverso cui si costruiscono», ha risposto Cottarelli. «Attraverso l’informazione e il confronto tra fonti diversi, che è la sfida più difficile».

    Fatti

  2. Intanto i terremotati in Italia aspettano ancora di avere sostegni per la ricostruzione delle case e l Europa che faceva fatica a dare soldi e persino ad aiutare la Grecia,guarda caso i soldi per la guerra in Ucraina sono saltati fuori subito

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