Davvero l’intelligenza artificiale prova emozioni?

Questa settimana si è parlato moltissimo di intelligenza artificiale (AI) a causa di un ingegnere di Google che ha affermato che l’AI sulla quale stava lavorando era diventata senziente (cioè di provare delle sensazioni). Google ha sospeso l’ingegnere, Blake Lemoine, con l’accusa di avere rivelato e reso pubbliche informazioni riservate sulle tecnologie impiegate da Google. L’azienda ha naturalmente escluso che la propria intelligenza artificiale sia diventata senziente.

Intelligenza artificiale è un termine ombrello che racchiude sotto di sé tante altre declinazioni e quella a cui fa riferimento Lemoine è LaMDA, un’AI con la possibilità di intrattenere una conversazione. Leggendo la conversazione tra l’ingegnere e il pc all’inizio si può rimanere colpiti, ma la verità dei fatti è che questa particolare tipologia di AI sono state progettate proprio per intrattenere conversazioni al pari degli umani.

Inoltre, Steven Pinker, professore di Psicologia all’Università di Harvard, faceva notare su Twitter la grande differenza tra l’essere senziente (cioè provare sensazioni), intelligente e l’avere un’autocoscienza. Questa AI non avrebbe nessuna delle tre. 

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