In Ghana ogni settimana arrivano 15 milioni di rifiuti di abbigliamento

Il colosso della fast-fashion cinese Shein ha promesso una donazione di 15 milioni di dollari alla Fondazione Or, una Ong che lavora presso Kantamanto in Ghana, il più grande mercato di abbigliamento di seconda mano del mondo.

È stata Liz Ricketts, direttrice della Fondazione Or, a dare la notizia durante il vertice globale della moda tenutosi a Copenhagen questa settimana, spiegando che i lavoratori dei rifiuti del settore tessile “sono migranti economici dal nord del Ghana, spesso sono donne e bambini, alcuni di appena sei anni. Portano in testa balle di vestiti che pesano 55 kg, pagati un dollaro per viaggio e tornano a casa per dormire su pavimenti di cemento.” Tra le altre attività, la Fondazione Or accoglie i lavoratori in una clinica che si occupa di curare i danni fisici causati da questo lavoro estenuante.

Come riporta Business Insider, in Ghana ogni settimana arrivano 15 milioni di indumenti di seconda mano, il 40% dei quali viene sprecato. Il Ghana, infatti, non ha discariche o inceneritori quindi l’abbigliamento di scarto entra direttamente nell’ambiente e negli oceani.  

Secondo quanto riportato dal The Guardian, la Fondazione afferma che “il denaro donato da Shein finanzierà un programma di apprendistato per le donne di Kantamanto, aiuterà le imprese della comunità a riciclare i rifiuti tessili e migliorerà le condizioni di lavoro.”

Non tutti però sono convinti del gesto di Shein. Se da un lato infatti la donazione rientra all’interno di quello che gli ambientalisti chiamano “meccanismo delle riparazioni per danni e perdite” – attraverso il quale aziende e Stati riconoscono in parte le proprie responsabilità in merito all’inquinamento – molti credono non sia abbastanza, ritenendo piuttosto che la risposta migliore ai rifiuti tessili sia la riduzione della produzione su larga scala di fast fashion.

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