L’Ucraina, un Paese da ricostruire

“Chi vive in Germania sa che le bombe cadute durante la Seconda guerra mondiale vengono scoperte ancora oggi: l’Ucraina dovrà prepararsi quindi a combattere per un secolo contro le conseguenze di questa guerra”.

Queste le parole pronunciate ieri dal Cancelliere tedesco Olaf Scholz, che oltre a sollecitare “un forte impegno per una soluzione diplomatica per il cessate il fuoco e la pace” per l’immediato, ha forse definitivamente aperto il tema di quello che sarà il futuro dell’Ucraina, un Paese da ricostruire, tra città completamente distrutte dai bombardamenti russi, migliaia di profughi e un’economia completamente devastata (il Pil di Kiev, ad esempio, fa segnare un -45%).

Secondo le stime, per la ricostruzione dell’Ucraina serviranno circa cinquecento miliardi di dollari e, secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Kiev ha “bisogno di un piano di sostegno internazionale strategico” simile allo “storico piano Marshall”.

Tra se soluzioni finora in campo figurano, ad esempio, un piano di aiuti economici europei, ma anche la possibilità di utilizzare i fondi russi congelati nell’ambito delle sanzioni internazionali; tuttavia, a conflitto ancora in corso, e senza certezze rispetto a una sua possibile fine, ogni ipotesi è ancora lontana dal concretizzarsi.

E voi, cosa ne pensate? Cosa è necessario fare per la futura ricostruzione dell’Ucraina?

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