Mangeresti mai il pene di toro?

Dopo la pizza marinara in polvere, e la lasagna in tubetto, Valerio Braschi ci riprova con il pene di toro. Sì, avete letto bene: il pene di toro è l’ingrediente principale utilizzato per un nuovo piatto che il giovane chef ha presentato nel Ristorante 1978 in via Zara, a Roma.

“Molti ingredienti utilizzati in passato a noi oggi sono quasi sconosciuti. La mia ricerca maniacale della materia prima mi ha fatto riscoprire un taglio del bovino completamente inutilizzato nel nostro Paese”, ha scritto Valerio Braschi su Facebook, allegando una foto del nuovo piatto per mostrare al pubblico la sua nuova creazione. Il pene di toro è una carne dal sapore delicatissimo e dalla consistenza pazzesca, o almeno, così lo descrive lo stesso chef vincitore della sesta edizione di Masterchef.

In particolare il piatto di Braschi si compone di tre ingredienti: pene di toro, anguilla e salsa scapece. “Dopo averlo pulito e spellato viene cotto 18 ore a 75° in ultrasuoni assieme a qualche goccia di caramello di Manzo per esaltarne ancora di più il gusto bovino. Una volta cotto ne otteniamo una lastra gelatinosa da cui ricaviamo tante piccole porzioni coppate a forma di testa di toro. Il pene di toro lo abbiniamo con una salsa calda e profonda di anguilla affumicata e in contrapposizione una crema di menta e aceto che ricorda molto la Scapece”, scrive Braschi.

Assaggereste mai questo piatto oppure pensare che sia il pene di un toro vi potrebbe fermare dalla degustazione?

12 thoughts on “Mangeresti mai il pene di toro?

  1. Ovviamente qui di culinario c’è ben poco. È solo un modo grottesco per cercare fortuna scendendo nella perversione totale 🤢🤢
    Dubito ci sia gente di buon senso disposto anche solo a provarlo…ritornerebbe al mittente in un batteria di ciglio 🤢🤢

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