Le cinque notizie di oggi sull’Ucraina

Il quarantesimo giorno di guerra

L’aggressione della Russia all’Ucraina giunge al quarantesimo giorno: anche oggi ci sono state esplosioni sin dalle prime ore del giorno, con bombardamenti e lanci di missili sulle città ucraine, in particolare a Odessa, Kharkiv, Cherson e Mykolaiv. Anche oggi era prevista l’evacuazione di altre centinai di civili da Mariupol, ma la Croce Rossa non ha potuto raggiungere la città per ragioni di sicurezza: la situazione a Mariupol resta particolarmente critica, tanto che secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sarebbe addirittura “molto molto peggiore” rispetto a quella di Bucha.

Nuove prove e nuovi dettagli sul massacro di Bucha

Durante la giornata di oggi sono arrivate sempre più prove, testimonianze, video e foto, delle violenze e delle atrocità commesse dall’esercito russo nella cittadina ucraina di Bucha, periferia nord-ovest di Kiev, dove durante le cinque settimane di occupazione i militari di Mosca avrebbero massacrato decine di civili ucraini. L’Alto Commissario per i Diritti Umani Michelle Bachelet si è detta “inorridita dalle immagini di civili che giacciono sulle strade e in tombe improvvisate a Bucha”, mentre il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha chiesto l’avvio di un processo per crimini contro l’umanità nei confronti del presidente russo Vladimir Putin: “Ricorderete che sono stato criticato per aver detto che Putin è un criminale di guerra. Ora la verità la vedete in quello che è successo a Bucha: è un criminale di guerra”.

(A questo link potete trovare alcune immagini del massacro di Bucha. ATTENZIONE: le immagini mostrano diversi corpi abbandonati per strada o nelle parti comuni delle abitazioni, alcuni con le mani legate dietro la schiena e chiari segni di violenza. Si tratta di foto molto impressionanti, che potrebbero urtale la sensibilità di alcuni utenti)

Ex giudice Aja: “Putin ricercato? Forse verso fine anno”

Secondo l’ex giudice della Corte penale internazionale con sede all’Aja Cuno Tarfusser “entro la fine dell’anno” si potrebbe giungere a un mandato di cattura per il presidente russo Vladimir Putin e i suoi generali per crimini contro l’umanità. “In questa guerra non bisogna andare lontano per individuare i responsabili e raccogliere le prove” ha infatti spiegato Tarfusser in un’intervista al Corriere della Sera: “In Ucraina si commettono crimini di guerra ogni giorno”, come “l’attacco all’ospedale e al teatro di Mariupol”, oppure “le fosse comuni e i civili uccisi nelle strade di Bucha”. Se Putin “fosse raggiunto da un mandato di cattura, la sua capacità di muoversi sulla scena internazionale diminuirebbe fortemente” osserva quindi l’ex giudice dell’Aja, perché “se andasse in uno dei 123 Paesi che hanno ratificato lo Statuto di Roma”, che ha dato vita alla Corte penale internazionale, “rischierebbe l’arresto. Per lui anche solo questa possibilità rappresenterebbe un danno”.

In Europa si discute sul ‘no’ al gas russo

Sulla spinta degli orrori del massacro di Bucha, tra cadaveri per le strade e fosse comuni, l’Unione Europea sta accelerando rispetto a nuove sanzioni nei confronti di Mosca, compresa la possibilità di uno stop dell’importazione di carbone, petrolio e gas russo. Un’ipotesi su cui Germania e Austria starebbero frenando, mentre altri Paesi avrebbero dato la propria disponibilità. Tra questi l’Italia, che “non porrà veti su sanzioni al gas russo” ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, mentre il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha rassicurato rispetto al fatto che per i prossimi mesi, senza il gas russo, nel nostro Paese “non ci sarebbero criticità”. Il possibile ‘no’ europeo al gas del Cremlino è però una questione assai complessa, non solo sul fronte economico ed energetico, ma anche su quello politico, poiché la dipendenza dal gas russo in questi anni ha permesso a molti Paesi europei di mantenere un saldo contatto con Mosca, evitando che Putin volgesse il proprio sguardo verso Pechino.

Dalla Russia nuovi rinforzi

Secondo quanto riferito dal Guardian, la Russia starebbe lanciando una “mobilitazione nascosta” di circa 60mila soldati per ricostituire le unità perse in Ucraina. Le truppe russe si starebbero infatti ritirando dall’Ucraina nord-orientale, tuttavia, secondo l’intelligence britannica, Mosca starebbe spostando le proprie forze militari nel Donbass.

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3 thoughts on “Le cinque notizie di oggi sull’Ucraina

  1. Il presidente si doveva arrendere subito invece di far distruggere tutto e fare uccidere molte famiglie. Però continua a combattere e chiedere aiuti a tutti. Un comico.

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