Kiev ha sospeso le esportazioni di alcuni alimenti

A causa del crescente rischio di mancanza di cibo, il governo dell’Ucraina ha deciso di bloccare le esportazioni di carne, segale, avena, grano saraceno, zucchero, miglio e sale, mentre l’export di grano, mais e olio dovrà ricevere il permesso dal ministero dell’Economia.

La scelta di Kiev, resa necessaria a causa del confitto in corso, potrebbe avere delle importanti ripercussioni. L’Ucraina è infatti nota come “il granaio d’Europa”: lo scorso anno, l’Italia ha importato 733mila tonnellate di cereali, in prevalenza mais (600mila tonnellate), mentre proviene dall’Ucraina il 25% delle esportazioni mondiali di mais, il 35% del grano tenero, il 25% dell’orzo e il 75% dell’olio di girasole.

Secondo alcune analisi, la guerra in Ucraina è destinata a produrre un importante shock alimentare, poiché Ucraina e Russia forniscono quasi un terzo delle esportazioni mondiali di grano. Dall’invasione di Mosca nei porti sul Mar Nero sono cessate le attività e gli agricoltori ucraini non hanno più la possibilità di coltivare: secondo alcuni analisti ciò potrebbe portare i prezzi del grano a livelli record, superiori anche a quelli registrati durante la crisi alimentare del 2007-2008, e generare disordini sociali in alcuni Paesi.

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