Ucraina, Putin non vuole la guerra, ma nemmeno la Nato ai confini

Non accetteremo mai la Nato ai nostri confini, è minaccia che avvertiamo”.

Queste le parole del presidente russo Vladimir Putin, oggi in una conferenza stampa tenuta dopo un incontro al Cremlino con il cancelliere tedesco Olaf Scholz sulla crisi ucraina, su cui, ha spiegato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, c’è ancora spazio per il dialogo, come ribadito anche dal cancelliere Scholz, secondo cui “le vie della diplomazia non sono assolutamente esaurite”.

Sentire adesso che alcune truppe hanno iniziato a ritirarsi è un buon segno” ha sottolineato Scholz: “Per quanto appaia difficile e seria l’attuale situazione, io mi rifiuto di considerarla senza prospettive”, motivo per cui “è urgente e necessario mettere fine all’escalation, in modo da scongiurare una guerra”. Un conflitto che non vuole nemmeno la Russia, come spiegato da Putin in conferenza stampa: “È esattamente per questo che abbiamo avanzato le nostre proposte per un processo di negoziati”. Che però, nonostante il timido ottimismo, pare ancora particolarmente complesso.

5 thoughts on “Ucraina, Putin non vuole la guerra, ma nemmeno la Nato ai confini

  1. Ma quale guerra! Putin non vuole, lo riscrivo ancora, la NATOalle porte di casa propria. Come dargli torto.
    Forse gli USA gradirono i missili a Cuba??
    E poi c’è il discorso del secondo condottò di gas russo che la Germania non apre per volere degli USA, con la scusa della mancanza di un ufficio gazprom in Germania. Gli USA vorrebbero vendere il proprio gas in UE. Furbetti….

  2. La neutralità di uno Stato è una scelta politica che alcuni Stati hanno fatto, però non rappresenta emarginazione dal contesto politico internazionale. Perché uno Stato anche se si ritiene autonomo e indipendente da una confederazione o comunità di Stati ugualmente indirettamente viene condizionato dalle scelte politiche, economiche e sociali del sistema federale o comunitario.
    Le scelte economiche comuni influenzano il mercato e conseguentemente anche le scelte economiche degli Stati che si ritengono indipendenti. Scelte economiche ponderate che portano benessere sociale e crescita dei mercati e sviluppo agevolano l’unità economica e sociale degli Stati.

  3. C’è il problema di base della promessa fatta dai membri della nato di non mettere basi militari vicino alle potenze comuniate. Russia e Cina. Oggi dopo 30 anni vogliono metterle. Quindi come parlare di Putin il cattivo e quando non rispettano le promesse loro stessi? Comunque finirà con la farsa che l’ucraina ritira la domanda di ammissione e Putin ritira le armate.

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