Omicron e il caro energia frenano il Pil

La risalita del PIL italiano a inizio 2022 è a forte rischio e il balzo dell’inflazione sarà transitorio solo se si raffredderà l’energia. Il rincaro dell’energia colpisce l’industria italiana, la cui produzione è attesa in flessione, e gli elevati contagi frenano i consumi di servizi, che vanno di nuovo giù”.

Queste le stime del Centro studi di Confindustria nella congiuntura flash di gennaio, secondo cui “a inizio 2022 si sono fatte più fitte le nubi, addensatesi già a fine 2021, sulla risalita del Pil italiano”.

In particolare, si legge nell’analisi del Csc, la risalita del Pil italiano è messa “a forte rischio” da due fattori. Da una parte “il balzo dei prezzi dei beni energetici, +29,1% annuo a dicembre”, con un “impatto sulla spesa delle famiglie” stimato “in circa 5/6 miliardi di euro”, un fattore che “sottrae risorse alla spesa in altri beni e servizi, frenando i consumi”. Dall’altra, “l’aumento dei contagi” da Covid-19, poiché “la nuova ondata di contagi”, ad esempio, “sta riducendo la mobilità delle famiglie (-22% in Italia a gennaio 2022)” e “ciò potrebbe frenare nuovamente le spese fuori casa, sebbene i limiti di legge restino moderati”.

1 thought on “Omicron e il caro energia frenano il Pil

  1. L’alto costo della materia prima per la produzione dell’energia elettrica in particolare il greggio ha
    portato ad una risalita dei prezzi al consumo e conseguentemente un aumento dell’inflazione, dovuto anche al ritardo negli investimenti per gli impianti di produzione di energia alternativa come il fotovoltaico cioè l’energia solare e degli impianti per l’estrazione dei gas naturali. Problema che dovrebbe risolversi con i provvedimenti che dovrebbe varare il governo previsti dal piano di ripresa e resilienza disposto dalla Comunità Europea.

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