L’altra crisi del calcio italiano: ci sono sempre meno arbitri

Non solo i bilanci gonfiati e il rischio di non andare nuovamente ai Mondiali. Tra i tanti problemi del calcio italiano ce n’è uno decisamente peculiare, e forse meno sotto le luci dei riflettori rispetto ad altri: in Italia, nel mondo del pallone, ci sono sempre meno arbitri.

Dal 2018 a oggi l’AIA, l’Associazione Italiana Arbitri ha perso tra i 500 e i 550 direttori e assistenti di gara, ovvero i così detti ‘guardalinee’. Una carenza che ha fatto sì che, in questa stagione, alcune partite del campionato Promozione (il campionato italiano di sesto livello, tra la Prima Categoria e l’Eccellenza) siano state giocate senza guardalinee, specie al Nord Italia.

L’emergenza, in corso da qualche anno, è stata acuita dalla pandemia da Covid e dalla conseguente sospensione dei campionati locali e giovanili, che ha portato molti direttori di gara ad abbandonare la professione, senza un adeguato ricambio generazionale. Pesano sui mancati innesti anche le molte aggressioni, verbali ma spesso anche fisiche, subite dagli arbitri specie nelle categorie inferiori.

“Il nostro è un servizio fondamentale per questo sportdice Francesco Santi, presidente della sezione Aia di Prato, spiegando che “se non si inverte il trend si rischia, in tutta Italia, di avere grosse criticità nel fare disputare le partite“.

1 thought on “L’altra crisi del calcio italiano: ci sono sempre meno arbitri

  1. La tifoseria calcistica è eccessivamente violenta con questa categoria. Se non cambia essa stessa, giusta la diffusione di questa crisi che porterà la Federazione ad aumentare considerevolmente la paga per creare attrazione a questo ingrato mestiere.

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