La Cop26 è a rischio boicottaggio

I governi di alcuni dei principali Paesi produttrici di carbone, petrolio, carne di manzo e mangimi stanno cercando di indebolire il rapporto sul clima delle Nazioni Unite che verrà presentato durante la Cop26, la Conferenza nella quale verranno decise le future strategie della comunità internazionale per affrontare la crisi climatica.

Secondo le rivelazioni di Unearthed, il gruppo di giornalismo investigativo di Greenpeace, che ha pubblicato oltre 32mila documenti secretati, Russia, Australia, Arabia Saudita, Iran, Giappone, Iraq, Kuwait, Libia, Nigeria, Emirati Arabi Uniti, Venezuela, Brasile e Argentina avrebbero fatto pressioni sulla Ipcc, il Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici con il compito di valutare le migliori misure per contrastare il cambiamento climatico, per far rimuovere dal rapporto le raccomandazioni per un graduale ‘stop’ al carbone e al petrolio e per una diminuzione della produzione intensiva di carne bovina.

“Questi documenti mostrano le tattiche che alcuni Paesi sono disposti ad adottare per ostacolare e ritardare il taglio delle emissioni di C02” ha spiegato lo scienziato climatico dell’University College di Londra Simon Lewis, secondo cui, “alla vigilia dei cruciali colloqui Cop26, è necessario far sapere al pubblico cosa questi governi stanno facendo dietro le quinte”.

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