Tutti i dubbi sulla terza dose del vaccino

“Oddio, una terza iniezione? Pensavo di essermi tolto il pensiero e che il richiamo sarebbe pure stato necessario, ma non così, col fiato sul collo”. C’è poco da fare, sottoporsi a tre vaccinazioni anti Coronavirus nel giro di sette-otto mesi, con tutte le polemiche che ci sono state e che ancora agitano la comunità scientifica, lascia legittimamente spazio ai dubbi.

E di “perplessi” ce ne sono di tutti i tipi: chi ha paura di una reazione “più forte” rispetto alle precedenti, chi ritiene la terza puntura superflua e, quindi, inutilmente rischiosa, e poi ci sono quelli che, fidandosi delle prime due, davanti al dato di un virus che in Italia circola meno, si sentono al sicuro. E perciò, concludono: “Che la faccio a fare?”.

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10 thoughts on “Tutti i dubbi sulla terza dose del vaccino

  1. Io sono non giovane. Non magro. Fumo un po’ di pomeriggio. Sono un medico, e la penso da medico. Non vedo l’ora di fare una terza. Vi dico solo che con serenità ho fatto per trenta anni il vaccino ogni anno per l’influenza. Con la serissima motivazione di poter fare enduro in montagna ogni santa domenica. Figurati se ora posso aver paura di una terza dose di un vaccino che va visto come miracoloso, contro quella che possiamo definire peggio della peste bubbonica. Chi è contrario al vaccino lo è solo perché non ha ben capito con cosa abbiamo a che fare.

  2. Concordo siamo fortunati ad avere la possibilità di fare gratis il vaccino. Ci evita tanti problemi che il virus porta con sè, c’è gente che ha bisogno per mesi del respiratore e non si conoscono gli effetti a lungo termine del virus. Aver paura del vaccino che ha causato solo miocarditi reversibili in un bassissimo numero di casi vuol dire non saper soppesare rischi benefici.

  3. In Italia la maggioranza è vaccinata, in Russia il 30% e basti guardare quello che sta succedendo lì e nei paesi dell’est dove la percentuale di vaccinati è bassa.

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