Quanto inquina la tua bistecca?

Le prime 20 multinazionali di allevamenti intensivi al mondo inquinano più di un’economia altamente industrializzata come quella tedesca: 932mila tonnellate di anidride carbonica contro le ‘sole’ 902mila delle fabbriche in Germania. E le prime 5 – giganti come JBS, Tyson, Cargill, Dairy Farmers of America e Fonterra – producono 578mila tonnellate di anidride carbonica, cioè più emissioni di un colosso delle fossili come Exxon (577mila), Shell (508mila) o BP (448mila).

Lo sottolinea il rapporto Meat Atlas curato da Friends of the Earth e la Heinrich Böll Stiftung: uno sguardo a 360 gradi che con un viaggio di 70 pagine fa luce con dati e informazioni sintetiche e puntuali sull’universo che si cela dietro l’industria globale degli allevamenti.

Volumi di questo tipo sono possibili perché sostenuti artificialmente. All’industria globale degli allevamenti, tra il 2015 e il 2020, sono piovuti in tasca qualcosa come 404 miliardi di euro.

8 thoughts on “Quanto inquina la tua bistecca?

  1. Alcuni movimenti ambientalisti sostengono che per evitare la devastazione dell’ambiente sarebbe sufficiente consumare e produrre meno. Questa raccomandazione è l’erede della decrescita, una tendenza degli anni ’70 che raccomandava una minore attività economica per salvare l’ambiente.

    Non è una proposta ragionevole o necessaria. È difficile convincere i 700 milioni di poveri del pianeta – oltre agli altri miliardi che sono già usciti dalla povertà estrema, ma che vorrebbero arricchirsi un po’ di più – che abbiamo bisogno di meno auto, mobili, elettrodomestici, viaggi o cibo.

    La chiave non è smettere di produrre o di consumare, ma far sì che la crescita dell’economia si distacchi dalla devastazione ambientale. Sembrerebbe magia, ma sta già accadendo.

    Questo è quanto afferma il ricercatore del MIT Andrew McAfee nel suo eccellente libro More from Less, uscito nel 2019. In quasi tutta la storia, più prosperità ha significato più sfruttamento delle risorse naturali. Oggi, però, l’innovazione e la tecnologia ci rendono capaci di produrre di più utilizzando meno risorse e causando un minore impatto ambientale.

    Una lattina di soda oggi richiede 14 grammi di alluminio – sei volte meno che nel 1994. Le auto più leggere consumano la metà del carburante che utilizzavano nel 1975. A causa di questo aumento di efficienza, i paesi sviluppati utilizzano meno materie prime (con l’importante eccezione della plastica). Nel 2015 gli americani hanno consumato il 32% in meno di alluminio, il 40% in meno di rame e il 15% in meno di acciaio rispetto al 2000 (e questo include le importazioni).

    Inoltre, grazie alla meccanizzazione dell’agricoltura, ai fertilizzanti, ai pesticidi e agli OGM, produciamo di più in meno spazio.

    Solo la tecnologia e l’innovazione possono porre fine alla povertà, portandoci alla prosperità e alla conservazione dell’ambiente.

    1. Veramente non ha scritto che la carne è cancerogena in assoluto.

      Se guardi in piccolo e’ scritto cancerogena in grandi quantità, come la pizza.

      Non è che se mangio una fiorentina in piazza della signoria mi viene il cancro.

      Se però la mangio 3 kg al giorno tutti i giorni per 15 anni ho una probabilità maggiore che mi venga il cancro

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