‘Piano Salvacasa’, ecco il condono edilizio di Salvini

Entro un mese il Ministero delle Infrastrutture dovrebbe dare il via libera al ‘Piano Salvacasa’, un maxi-condono per le irregolarità edilizie fortemente voluto dal vicepremier Matteo Salvini. Ospite ieri a ‘Porta a Porta’, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha spiegato di non conoscere ancora la norma, dicendosi però favorevole. Se approvato, sarebbe il diciannovesimo condono del governo Meloni, dopo che quello sulle cartelle aveva innalzato il computo.

Secondo quanto da ‘Il Sole 24 Ore’, ilPiano Salvacasariguarderà tre tipologie dilievi difformità”: lo stato legittimo, le tolleranze costruttive e la doppia conformità. Con la nuova normativa si potranno sanare: difformità di natura formale, ovvero quelle legate alle incertezze della disciplina vigente; difformità edilizie interne, relative cioè alle singole unità immobiliari, nelle quali i proprietari hanno apportato lievi modifiche; difformità che potevano essere sanate nel momento in cui sono iniziati i lavori, ma non ad oggi, a causa del requisito delladoppia conformità”, alle regole attuali e a quelle dell’epoca dei lavori, “che non consente la sanatoria per moltissimi interventi”. Inoltre, si potranno mettere in regola anchei cambi di destinazione d’uso degli immobili tra categorie omogenee”.

La paroladifformitàè un termine tecnico per indicare un abuso edilizio, che si verifica quando si esegue un intervento senza rispettare il relativo iter amministrativo. La legge attualmente in vigore dice che per abusi che non superano il 2% dei volumi permessi dal titolo abitativo sono considerati lievi; pertanto, non servirebbe una sanatoria. Al contrario, con l’approvazione delPiano Salvacasale irregolarità sanate riguarderebbe elementi come tramezzi, soppalchi, finestre e aperture di vario tipo.

Non solo. L’intenzione di Salvini sarebbe quello di togliere il requisito della doppia conformità: dopo l’approvazione della norma, basterà rispettare la conformità delle regole di oggi o dell’epoca per essere in regola. Quanto invece alle tolleranze costruttive, l’intenzione è quella di innalzare la soglia dal 2% al 5%, almeno per gli immobili costruiti prima del 1985. Per quanto riguarda, invece, le case costruite prima del 1967, l’idea è quella di far coincidere lo stato legittimo degli immobili con quello di fatto.

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