Cori razzisti, sospesa la partita Udinese-Milan

Ieri sera, al 33esimo del primo tempo, l’arbitro Fabio Maresca ha sospeso la partita Udinese-Milan a causa di inaccettabili cori razzisti contro il portiere rossonero, Mike Maignan.

Il numero uno del Milan ha segnalato al direttore di gara quanto stesse accadendo e, recepito l’appello, l’arbitro ha fatto diffondere in sequenza dagli altoparlanti dello stadio tre annunci che intimavano al pubblico di cessare ogni coro o atto razzista. Poco dopo la mezz’ora, dopo che gli appelli sono caduti nel vuoto, Maresca ha deciso di interrompere il gioco, richiamando le squadre negli spogliatoi per cinque minuti. Il gioco è poi ripreso, ma si tratta di un precedente importante e fondamentale nella lotta al razzismo sui campi di calcio.

Ho sentito versi di scimmia rivolti a me ad ogni partita, sono cose che non devono succedere. È ignoranza. Così non si può giocare. Non è la prima volta, dobbiamo dare un segnale importante”, ha detto il portiere del Milan Maignan, mentre l’allenatore rossonero Stefano Pioli ha parlato di “situazioni che non devono più succedere. Ed è giusto che gli ignoranti restino a casa e non vengano più allo stadio”. Solidarietà al numero uno del Milan anche da parte dell’Udinese. “Se ci sono state delle persone che hanno fatto un gesto o detto delle parole chiaramente razziste verranno punite. Nessuno di noi tollera forme di razzismo, il club in primis”, ha detto il responsabile dell’area tecnica dei friulani, Federico Balzaretti. Nette anche le parole del presidente della Figc, Gabriele Gravina che, dopo aver ribadito che “nel calcio non c’è posto per il razzismo”, ha condannato “duramente quanto accaduto a Udine”, appoggiando la scelta dell’arbitro di sospendere la gara: “Non si deve giocare per forza quando accadono questi comportamenti vergognosi”. Le autorità competenti di Udinese hanno iniziato un’indagine.

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