Cop28, l’Italia arretra nella lotta alla crisi climatica

Grande passo indietro dell’Italia nella classifica delle performance climatiche dei principali Paesi del Pianeta presentata alla Cop28 di Dubai. Il nostro paese è sceso dal 29esimo al 44esimo posto, perdendo ben quindici posizioni. I dati sono contenuti nel rapporto annuale di Germanwatch, Can e NewClimate Institute, realizzato in collaborazione con Legambiente per l’Italia.

Il risultato è dovuto soprattutto al rallentamento della riduzione delle emissioni climalteranti e a una politica climatica nazionale inadeguata a fronteggiare l’emergenza. In testa a tutti i Paesi c’è la Danimarca, seguita da Estonia e Filippine. Il rapporto prende in considerazione le performance climatiche di 63 Paesi, a cui si aggiunge l’Unione Europea nel suo complesso, che insieme sono responsabili di oltre il 90% delle emissioni globali.

Se l’Italia fa male, anche il bilancio generale non è positivo. Le prime posizioni della classifica non sono infatti state attribuite, perché nessun Paese è riuscito a raggiungere i livelli necessari per contribuire a fronteggiare l’emergenza climatica e a contenere il surriscaldamento del pianeta entro la soglia critica di 1.5°C. Solamente tre Paesi membri del G20, India e Germania (14) insieme all’Unione Europea (16), si trovano nella parte alta della classifica. Canada (62), Russia (63), Sud Corea (64), Emirati Arabi Uniti (65), Iran (66) e Arabia Saudita (67) sono quelli di cui si segnalano le peggiori performance. La Cina, a cui spetta il primato negativo di maggiore responsabile delle emissioni globali, è rimasta stabile al 51esimo posto. Gli Stati Uniti, secondo emettitore globale, si posizionano invece al 57esimo posto, perdendo cinque posizioni rispetto al 2022.

2 thoughts on “Cop28, l’Italia arretra nella lotta alla crisi climatica

Lascia un commento