Covid, casi e decessi ancora in crescita. Vaia: “Sì a Open Day”

Nell’ultimo mese i contagi da Covid sono tornati a crescere in modo importante. E anche nell’ultima settimana di monitoraggio, 30 novembre-6 dicembre, secondo il bollettino settimanale del Ministero della Salute i nuovi positivi sono aumentati del 14% rispetto alla settimana precedente, con 59.498 nuovi casi di positività a fronte dei 52.177 registrati sette giorni prima. I decessi sono stati 307, in aumento del 5,5%. Crescono anche il tasso di occupazione in area medica, pari al 10,7%, e il tasso di occupazione in terapia intensiva, al 2,5%. Il tasso di positività è al 20,9%, +2,1% rispetto alla settimana scorsa.

Le Regioni hanno assunto l’impegno a potenziare tutte le azioni necessarie per implementare la vaccinazione di prossimità, attraverso Open Day vaccinali e ponendo i medici di medicina generale, farmacie e tutti i setting assistenziali nelle condizioni di aumentare la propria offerta vaccinale, provvedendo a una più efficiente distribuzione delle dosi di vaccino Covid e antinfluenzale”. Queste le parole del direttore generale della Prevenzione sanitaria, Francesco Vaia, dopo che nei giorni scorsi si era riunita la Cabina di Regia dedicata alle campagne vaccinali Covid e influenza, convocata dalla Direzione generale della Prevenzione del Ministero della Salute. Tant’è, nei giorni scorsi la Fondazione Gimbe, nel proprio monitoraggio indipendente sulla situazione Covid in Italia, aveva denunciato che, nel nostro Paese, la campagna vaccinaleè al palo, soprattutto per gli anziani e i fragili. Negli over 80, la fascia di età più suscettibile a ricoveri e decessi, si è arrivati a coprire il 7,4% della popolazione, con intervalli che vanno dallo 0% dell’Abruzzo al 17% della Toscana”.

Nonostante le raccomandazioni del Ministero della Salute, i tassi di copertura negli over 60, ed in particolare negli over 80, rimangono molto bassi a livello nazionale e prossimi allo zero in quasi tutte le Regioni del Sud”, aveva spiegato il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, sottolineando che ilnumero di somministrazioni, invece di aumentare, si riduce”. Anche a causa di problemi logistico-organizzativi, come ritardi nella consegna e distribuzione dei vaccini, un coordinamento insufficiente e tardivo di farmacie e medici di medicina generale, la mancata attivazione della chiamata attiva dei pazienti a rischio e le difficoltà nelle prenotazioni online, “con la tragica conseguenza che l’attuale incremento della circolazione virale viene a coincidere con il progressivo declino della copertura immunitaria in un numero sempre più elevato di anziani e fragili, aumentando inesorabilmente ricoveri ordinari e decessi”.

Un invito a potenziare la campagna vaccinale anti-Covid, aprendo all’ipotesi di un Open day vaccinale, era arrivato anche dai medici di base. Il segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale, Silvestro Scotti, aveva invitato a coinvolgere i medici di famiglia che possono aiutare i loro pazienti a vincere la stanchezza vaccinale che limita l’adesione. Senza questo, una giornata dedicata all’immunizzazione contro il Covid può raggiungere solo quel 25% di popolazione già convinta a farla, ma che ha avuto poche opportunità per le difficoltà organizzative e di distribuzione delle dosi, che ci sono state durante la campagna”.

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