Stupro di gruppo a Palermo: “Eravamo 100 cani su una gatta”

Le testimonianze dei 7 ragazzi indagati per aver violentato una ragazza a Palermo sono difficili da scrivere e da leggere, non raccontano una “bravata” ma delineano una storia ricorrente, cartina di tornasole del problema culturale della violenza di genere nella nostra società.

A ricostruire la vicenda è la Procura di Palermo, che ha emesso un’ordinanza di misure cautelari nei confronti di sette ragazzi palermitani. “Falla bere che poi ci pensiamo noi“, avrebbero detto i sette violentatori al barman prima di stuprare a turno la ragazza la sera dello scorso 7 luglio in zona Foro Italico a Palermo.

I ragazzi erano consapevoli dell’orrore che stavano commettendo, ma questo non li ha fermati: “Questo è uno stupro di massa”, avrebbe ripetuto un indagato durante lo stupro. Il giorno successo lo stesso indagato avrebbe scritto in una chat su whatsapp: “Se ci penso mi viene lo schifo perché eravamo ti giuro 100 cani sopra una gatta, una cosa di questa l’avevo vista solo nei video porno. Eravamo troppi. Sinceramente mi sono schifato un poco ma però che dovevo fare? La carne è carne“.

La vittima ha raccontato ai Carabinieri di aver provato a farsi notare da alcuni passanti per chiedere aiuto senza riuscirci. Poi una volta che il gruppo si è appartato la ragazza è stata violentata a turno. Lei, debolissima, continuava a gridare “basta, non ce la faccio più“, ma loro loro le dicevano “quando mai non ce la fai più?”. Una volta terminata la violenza la ragazza è stata lasciata su una panchina ed è stata soccorsa da alcune donne, che l’hanno accompagnata all’ospedale dove i medici hanno certificato la violenza sessuale subita.

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