Le drammatiche condizioni delle carceri italiane

Ogni suicidio è una sconfitta per lo Stato”. Queste le parole pronunciate nei giorni scorsi dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che in un videomessaggio ha voluto “rivolgere un pensiero alla memoria di tutti” i detenuti che “hanno compiuto questa drammatica scelta di togliersi la vita”. Il numero dei suicidi nelle carceri italiane è sempre più allarmante e alcune vicende di cronaca, nei giorni scorsi, hanno riacceso i riflettori sulle drammatiche condizioni della popolazione carceraria italiana.

Infatti, la situazione nelle carceri italiane è sempre più difficile: secondo l’associazione Antigone, in particolare, dal 2000 a oggi i suicidi nelle carceri sono stati 1.352. Lo scorso anno si sono tolti la vita 85 detenuti, mentre quest’anno tra gennaio e agosto i suicidi sono stati 43. Il più noto problema è quello del sovraffollamento: secondo l’associazione Antigone, la percentuale di persone residente negli istituti è del 121%.

La popolazione carceraria è composta per la maggior parte da uomini, presenti negli istituti penitenziari per il 95,8%, mentre le donne rappresentano soltanto il 4,2% del totale. Presenti anche diversi bambini al seguito delle madri: su 21 donne ci sono 24 bambini di età inferiore ai tre anni.

Sulle donne il carcere ha ripercussioni ancora maggiori, tanto che a ricevere diagnosi psichiatriche più gravi, a ricorrere all’uso di psicofarmaci e a commettere atti di autolesionismo sono soprattutto le detenute. L’associazione Antigone evidenzia come il 50% delle donne in carcere lavora, cui si aggiunge un 10% che frequenta corsi di formazione professionale. Le attività sono generalmente divise per genere, e solo il 10% degli istituti prevede attività miste per detenuti e detenute.

Bisogna trovare delle forme alternative al carcere” ha detto nei giorni scorsi il ministro Nordio, secondo cui è necessario “prendere atto della sofferenza di cui soffre questo carcere, come molti altri, a causa della sproporzione tra strutture e risorse umane e il finecioè proteggere lo Stato. Per questo possiamo pensare a una detenzione differenziata, adeguando ad esempio le caserme”.

5 thoughts on “Le drammatiche condizioni delle carceri italiane

  1. Quasi 58 “ esecuzioni” per anno.
    Tra abusi, celle affollate, mancanza di privacy e dignità della persona ignorata ecco il risultato.
    E molti di costoro sono detenuti in attesa di giudizio!
    Si deve cambiare.

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