Insegno: “Conosco Meloni ma torno in Rai per meritocrazia”

Intervistato dal Corriere, Pino Insegno commenta il suo ritorno in Rai per condurre non uno ma due programmi. Il nuovo governo Meloni ha dato non pochi scossoni al palinsesto della televisione pubblica ed ora Pino Insegno, da sempre vicino a Meloni, ha ottenuto la conduzione de L’eredità e del nuovo (vecchio) programma Il mercante in fiera.
Incalzato dal giornalista sulla sua ultima esperienza televisiva in Rai conclusasi con una chiacchierata epurazione il conduttore chiarisce: “Non voglio fare polemiche. Ha detto una cosa giusta: una carriera di 40 anni. Ci sono dei momenti in cui sei sù ed altri in cui sei giù. L’importante è che quando torni in campo fai il tuo dovere di professionista. E io sono un professionista, grazie alle persone che mi guardano. Fino ad adesso di insuccessi non ne ho inanellato nessuno”.

Molti hanno commentato la sua vicinanza alla Presidente Meloni come il motivo per cui ha riottenuto un posto in prima fila nei nuovi palinsesti, a cui risponde: “Se lavori in un teatro è perché lo riempi non perché sei amico del padrone del teatro. Io conosco solo la parola meritocrazia. Nessuno si è mai chiesto dopo che ho fatto 500 puntate di un programma perché non ci fossi più io a condurle”.
Anche la sua amicizia con Meloni è stata messa alla luce per segnalare questa ritorno sulle scene, sopratutto quando invitato dal governo ad una manifestazione contro la SLA, di cui Insegno non fa segreto: “Sono stato a Palazzo Chigi per organizzare una manifestazione di beneficienza ma all’uscita dicevo ai giornalisti ch’ero stato a Chigi perché c’è il caffè buono. Non ho mai detto che sono commendatore della Repubblica per meriti sociali. Pensi mi ci ha fatto Napolitano, incredibile. Per cui io sono stato lì per motivi sociali molto importanti che ho preferito non raccontare”

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