Consiglio Ue, sui migranti Polonia e Ungheria voltano spalle a Meloni

Il vertice Ue, al secondo giorno, riparte dai migranti. La notte non è bastata infatti per trovare una soluzione per superare l’opposizione di Polonia e Ungheria al testo delle conclusioni del Consiglio europeo dedicato a questo tema.

Diverse proposte di mediazione sono state messe sul tavolo dalla presidenza del Consiglio Europeo ma nessuna è stata accettata da Varsavia e Budapest che hanno assunto una posizione politica che prescinde dai contenuti del documento. Prende quindi quota l’ipotesi che le conclusioni del Consiglio diventino conclusioni della presidenza, un escamotage diplomatico per superare lo stallo e andare avanti con i lavori del Consiglio discutendo dei rapporti con la Cina, della situazione economica e i negoziati con la Tunisia.

La premier Meloni si dice “soddisfatta” del nuovo Patto per l’immigrazione, ma deve fare i conti il volta spalle degli alleati Morawiecki e Orban, che non vogliono arrendersi all’accordo sulla solidarietà obbligatoria raggiunto l’8 giugno scorso dai ministri dell’Interno, e chiede che sulle migrazioni si legiferi all’unanimità.

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