Intesa al Viminale, partite sospese in caso di antisemitismo

Al verificarsi di cori, atti ed espressioni di stampo antisemita, dovrà essere immediatamente disposta l’interruzione delle competizioni calcistiche, con la contestuale comunicazione al pubblico presente dei motivi dell’interruzione tramite apposito annuncio effettuato a mezzo di altoparlanti e display”. È la novità più eclatante contenuta nella dichiarazione d’intenti per la lotta contro l’antisemitismo nel calcio, sottoscritta al Viminale tra il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, il coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo, Giuseppe Pecoraro, e il presidente della Federazione italiana giuoco calcio, Gabriele Gravina.  

“Oggi – ha spiegato Piantedosi – finalizziamo un obiettivo che ci eravamo posti tempo fa. Sul tema c’è tanto da fare e puntiamo a dissolvere anche il dubbio che nel mondo dello sport ci possa essere qualche resistenza o refrattarietà su questi temi”. Nel documento, ha ricordato il titolare del Viminale, “è recepita a livello di codice etico la definizione internazionale di antisemitismo ma soprattutto è prevista tutta una serie di misure applicative, come il divieto dell’uso del numero 88 sulle maglie (la lettera H è l’ottava dell’alfabeto e quindi 88 viene usato dai gruppi neonazisti come saluto ad Hitler, ndr), il no a simboli neonazisti e antisemiti, l’interruzione delle partite in presenza di cori discriminatori e altre manifestazioni di razzismo, l’obbligo di sedere al posto segnato sul biglietto”.  

1 thought on “Intesa al Viminale, partite sospese in caso di antisemitismo

Lascia un commento