Kiev smentisce Mosca: “Bakhmut non è stata presa”

Secondo lo Stato maggiore dell’esercito ucraino, le città di Bakhmut e Marinka restano “l’epicentro delle ostilità”, smentendo il capo dei mercenari della Wagner, Yevgeny Prigozhin, che, nuovamente questa mattina, ne ha rivendicato la conquista.

Le forze dell’Ucraina hannosemi-circondatoBakhmut ha detto la viceministra della Difesa, Hanna Maliar, spiegando che “l’avanzata delle nostre truppe nei sobborghi lungo i fianchi è ancora in corso e rende molto difficile per il nemico rimanere a Bakhmut. Le nostre truppe hanno preso la città in semi-accerchiamento, il che ci dà l’opportunità di distruggerli. Pertanto”, ha aggiunto la viceministra ucraina, “il nemico deve difendersi nella parte della città che controlla. I nostri difensori mantengono il controllo sulle strutture industriali e infrastrutturali e sul settore privato nell’area Litak”.

I russi Bakhmut “non l’hanno presa” le ha fatto eco Serhiy Cheravaty, portavoce del gruppo orientale delle forze armate ucraine. “La città è distrutta, non porta loro alcun vantaggio militare o politico” ha detto ancora Cheravaty. “Non hanno preso il distretto del centro in nove mesi, stiamo cercando di pressare sui fianchi, di non dar loro pace e, se possibile, di contrattaccare”.

Bakhmuta oggi non è occupata dalla Federazione Russa” ha inoltre detto anche il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che a margine dei lavori del G7 a Hiroshima ha incontrato il presidente statunitense Joe Biden, il quale ha annunciato che gli Stati Uniti forniranno i jet F-16 prodotti negli Usa e addestreranno i piloti ucraini. “Non sarebbe corretto fare paragoni, ma oggi direi sinceramente che le immagini di Hiroshima in rovina mi ricordano veramente, assolutamente Bakhmut e altri insediamenti e città simili, dove non è rimasto nulla, dove tutti gli edifici sono stati distrutti, dove non si capisce dov’erano le strade e le case, dove c’è una distruzione totale, dove non c’è più nessuno” ha detto Zelensky nel corso della conferenza stampa finale del G7. “Se non fossimo così coraggiosi, il genocidio russo contro di noi potrebbe avere successo. Gli ucraini sono infinitamente coraggiosi e amanti della libertà”.

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