Meloni: “Sull’aumento delle spese militari ci metto la faccia”

La premier è intervenuta oggi nell’aula di Palazzo Madama per le comunicazioni del governo in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo prossimi: dai temi economici all’energia, dal sostegno militare all’Ucraina alle questioni migratorie.

La guerra in Ucraina, ha dichiarato la premier, è un “tema centrale, su cui l’Italia è pronta a dare il suo contributo. Su questo obiettivo lavoriamo anche con la Conferenza sulla ricostruzione che ospiteremo a Roma il 26 aprile”. Ricordando che “le pressioni su Mosca sono fondamentali, per assicurare il rispetto del diritto internazionale”, la premier indica come passaggio obbligato un “percorso negoziale per il raggiungimento di una pace giusta, condizioni che finora non sono maturate ma che ancora perseguiamo con tenacia ogni giorno”.

La premier ha poi parlato delle spese militari, dicendo senza mezzi termini che, “questo governo è abituato a difendere l’interesse nazionale: non abbiamo mai fatto mistero di voler aumentare i propri stanziamenti in spese militari, come hanno fatto i governi precedenti, magari di soppiatto, senza metterci la faccia. Noi la faccia ce la mettiamo convinti che rispettare gli impegni sia vitale per tutelare la sovranità nazionale. La libertà ha un prezzo: se non sei in grado di difenderti lo fanno altri ma lo faranno imponendo un prezzo”, ha dichiarato Meloni.

9 thoughts on “Meloni: “Sull’aumento delle spese militari ci metto la faccia”

    1. Posto che magari ubbidissimo agli usa, almeno ***** * **** del tipo Sigonella o uscire dal nucleare o non costruire l’east med non le avremmo mai fatte, tuttavia il criminale è lo zaretto putino nuovo hilter che ha tentato di ricostruire l’impero come il suo omologo tedesco novanta anni fa ma gli è’ andata male

  1. Se ci mettete la faccia fareste meglio a valutare cosa vuole la maggioranza degli Italiani… orami l’escalation che state innescando non farà che peggiorare le cose in Italia e in Europa favorendo le borse di altri paesi amanti delle guerre. E poi…. Le armi che inviamo vuol dire che verranno sostituite come avete proposto e quindi dovranno essere acquistate e quindi pagate!

  2. La guerra non si vince mandando armi e poi c’è da dire che i soldi per le armi starebbero meglio qui da noi per gli terremotati che sono ancora senza casa e gli ospedali che non riescono a curare i malati per mancanza di personale

Lascia un commento