Cina, fuga di massa dalla più grande fabbrica di assemblaggio di iPhone

La sede è a Taiwan, mentre l’impianto di Zhengzhou, nel cuore della Cina, accoglie circa 200 mila lavoratori che ogni giorno assemblano gli smartphone dell’azienda statunitense Apple.

Più volte finita sulle prime pagine dei giornali, l’azienda Foxconn torna alle cronache per un caso di esodo di massa. La più grande fabbrica di assemblaggio al mondo di iPhone è “vittima” del lockdown imposto per fronteggiare i focolai di Covid-19.

Ma i lavoratori, già provati da turni massacranti, hanno sfondato un blocco di sicurezza per evitare la quarantena dopo i casi accertati nel campus. Le immagini mostrano centinaia di persone che scavalcano le recinzioni dello stabilimento, con al seguito i propri effetti personali, e scappano dalla politica di ‘tolleranza Zero’ di Xi Jinping, che obbliga città e aziende ad agire rapidamente per sedare i focolai. Lo scorso 19 ottobre, Foxconn ha vietato a tutti i lavoratori di mangiare a mensa, obbligando i propri dipendenti a consumare i pasti nei dormitori.

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