Russia, aumentano le proteste dei coscritti contro la mobilitazione

La “mobilitazione parziale” della Russia, annunciata in risposta alla controffensiva ucraina, non nasce sotto i migliori auspici. Tra proteste, errori di redazione nelle cartoline di leva e una massa di cittadini in fuga dalla Russia, il Cremlino è costretto a rendere ancora più stringenti le leggi contro le defezioni militari.

La mobilitazione parziale colpirà inizialmente soprattutto i russi delle classi più povere, nelle regioni rurali. Ed è proprio qui, in Daghestan, una delle regioni più povere della Russia nel Caucaso settentrionale, che si stanno alzando le prime proteste, soprattutto da parte delle donne.

Un osservatorio russo indipendente per i diritti umani, ha affermato che decine di persone sono state arrestate. E secondo un altro gruppo di monitoraggio indipendente OVD-Info migliaia sono i detenuti in tutta la Russia per aver protestato nei giorni scorsi contro la mobilitazione militare parziale.

In risposta al malessere di questi cittadini russi arriva l’offerta di protezione ai soldati russi che si arrendono, da parte del presidente ucraino Zelensky: “Ci tengo a sottolineare ancora una volta che c’è una via d’uscita. Non sottomettetevi alla mobilitazione criminale. Fuggite. Oppure arrendetevi a noi ucraini alla prima occasione”.

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