Una donna su due è vittima di molestie o discriminazioni sul lavoro

In Italia, più di una donna su due è vittima di molestie o discriminazioni sul luogo di lavoro. Secondo un report realizzato dalla Fondazione Libellula, il 22% delle donne intervistate ha dichiarato di aver avuto contatti fisici indesiderati e il 53% ha subito commenti espliciti non graditi. Ecco il quadro allarmante del mondo del lavoro italiano.

La Fondazione Libellula ha somministrato la survey LEI (Lavoro, Equità, Inclusione) ad oltre 4.300 lavoratrici e libere professioniste in tutta Italia. Con i dati raccolti ha realizzato un report che rivela che l’equità di genere nel nostro Paese è ancora un traguardo lontano e che molte donne vivono quotidianamente situazioni spiacevoli.

Da battutine allusive, apprezzamenti estetici pretestuosi, magari un massaggio dietro le spalle non richiesto o peggio ancora ricatti sessuali. Il 55% delle lavoratrici in Italia è vittima di una manifestazione diretta di molestia e discriminazione sul lavoro. In particolare, il 22% delle intervistate ha dichiarato di aver avuto contatti fisici indesiderati e il 53% ha subito complimenti espliciti non graditi.

Davanti a una molestia, il 58% delle donne non reagisce efficacemente, perché il 38% delle intervistate non vuole passare come troppo aggressiva o “quella che se la prende”. Mentre l’11% non sa come fare. A questo allarmante quadro si aggiunge il fatto che, per evitare di incorrere in situazioni spiacevoli, le donne tendano a limitare il proprio comportamento sul luogo di lavoro. Per esempio, il 62% delle donne dichiara di essere considerata aggressiva se si mostra ambiziosa o assertiva.

5 thoughts on “Una donna su due è vittima di molestie o discriminazioni sul lavoro

  1. Ecco si mette sullo stesso livello chi “subisce” l’apprezzamento o la battutina con chi viene molestata sul serio…in questo modo non sarà mai possibile capire la gravità vera della cosa e predisporre interventi adeguati…si vuole perseguire una campagna femminista ossessiva che alla fine non fa altro che evidenziare eventi diffusi(come la battutina) ma di gravità minore, se non innocenti, mettendo in secondo piano la violenza quella vera che va punita ma anche prevenuta…ma prevenire il fatto grave è impossibile se si vuole prevenire tutto, si crea un enorme calderone dove tutto si mischia e quando il tutto è mischiato il tutto diventa niente…

  2. Le percentuali parlano chiaro, le battutine innocenti ( poi quali sarebbero?) non ci sono nella lista. Piuttosto di battute allusive e soprattutto non volute.

    Io penso che più gli uomini parlano e ostentano “sesso”, con battutine allusive, e più non battono chiodo.

  3. È un quadro ASSOLUTAMENTE drammatico, che deve finire. Però penso sia un problema culturale e non politico. Non posso firmare una cambiale in bianco a governare per questa autentica tragedia.

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