Perché il 4 luglio si festeggia l’Indipendenza americana?

Il 4 luglio è il giorno della Festa dell’Indipendenza americana: l’evento rappresenta uno dei più importati momenti della storia degli Stati Uniti e viene celebrato in tutto il Paese. Cos’è e perché si festeggia?

Il Giorno dell’Indipendenza viene celebrato negli Stati Uniti d’America il 4 luglio di ogni anno. La festa nazionale è strettamente legata alla Dichiarazione di Indipendenza che recita: “Noi riteniamo che sono per sé stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità”.

Nella Dichiarazione d’Indipendenza americana vennero sanciti per la prima volta concetti come le libertà personali e l’uguaglianza. Valori che oggi anche se dovrebbero essere dati per scontati, vengono ampiamenti messi in discussione. Basterebbe pensare alla recente decisione della Corte suprema di eliminare le tutele al diritto di aborto decretate nella sentenza Roe contro Wade.

31 thoughts on “Perché il 4 luglio si festeggia l’Indipendenza americana?

  1. Uno splendido e fantasmagorico augurio ai miei amici americani dalla capitale del sacro santo stato d’Israel, portatore di luce e democrazia, Gerusalemme.

    I nostri migliori amici

    Vi è ancora una città splendente su una collina.
    La si intravede in quell’America forte, unita, libera, compassionevole e che guarda con fiducia al futuro.

    Evviva la democrazia.
    Evviva la libertà.
    Evviva gli Stati Uniti d’America 🇺🇸🇮🇹🇮🇱

    1. ED A CURDI CHI CI PENSA? OVVIAMENTE NESSUNO😢😢

      Dopo la scena vomitevole di Draghi, Di Maio, Cingola- ni, Giorgetti, Guerini, La- morgese e altre suffragette di Er- dogan che ad Ankara stringono mani insanguinate, firmano affa- ri sulla pelle dei curdi e se la rido- no alle loro spalle, si spera che lor- signori non oseranno mai più te- nere lezioni su aggressori e aggre- diti, liberaldemocrazie e dittatu- re, invii di armi per difendere i va- lori occidentali, il diritto interna- zionale, l’autodeterminazione dei popoli e altri capolavori di i- pocrisia. Come se non bastassero i casi di Assange e Khashoggi, due giornalisti liberi immolati sull’al- tare dell’Occidente (uno detenu- to a Londra in attesa di ergastolo negli Usa, l’altro segato a pezzi nell’ambasciata saudita di Istan- bul), ora l’indecorosa sfilata di mezzo governo italiano alla corte di Erdogan ha almeno il pregio di liberarci del ciarpame moralisti- co e tartufesco che avvolge la guerra dal 24 febbraio: non c’è al- cun valore o principio né dietro l’aggressione di Putin all’Ucraina né dietro la cobelligeranza della Nato con Kiev. Solo biechi inte- ressi geopolitici, strategici, mili- tari e affaristici. Punto. Non c’è nulla di etico neppure nel rinun- ciare al gas e al petrolio russi per rimpiazzarli con quelli turchi, e- giziani, sauditi, emiratini e alge- rini: si passa solo da un tagliagole nemico a un tagliagole amico (al- meno per ora). E non c’è nulla di etico nel sostituire il gas russo con quello (più costoso, scadente e in- quinante) americano: solo i porci comodi degli Usa, che rifilano all’Europa le loro merci avariate, la allontanano dai mercati russo e cinese, la dissanguano con una lunga guerra per procura e la rias- servono a sé in una Nato di nuovo americanocentrica.
      Torna in mente la frase di Dra- ghi su Erdogan “dittatore di cui si ha bisogno”. Ora il premier lo pro- muove a “partner, amico e allea- to” e lo ringrazia della “calorosa e splendida ospitalità”. Ma anche degli “sforzi per la pace tra Russia e Ucraina” (infatti le ha armate entrambe). Tornano pure in mente i falsi ringraziamenti ai peshmerga curdi per aver com- battuto e sconfitto lo Stato Isla- mico al posto dell’Occidente che ora li tradisce col vergognoso pat- to Nato di Madrid: sblocco della vendita di armi alla Turchia (in barba alle sanzioni del 2019 dopo l’intervento militare anti-curdi nel Nord della Siria) e impegno di Svezia e Finlandia a scaricare i curdi trattandoli come terroristi. In realtà il peggior terrorismo è quello del regime turco che, vio- lando il diritto internazionale, bombarda i curdi e usa miliziani jihadisti. Ma, se il terrorista è no- stro “partner, amico e alleato”, va ringraziato per la “calorosa ospi- talità”. E guai a nominare i curdi nella conferenza stampa: la calo- rosa ospitalità del partner, amico e alleato potrebbe tradursi in un caloroso bombardamento

      FATTI!!!!!!!

  2. “Compassionevole” verso: i curdi, i palestinesi, i Greci e i cileni (entrambi vittime di dittature sanguinarie favorite dagli USA), gli Ucraini, usati come carne da macello in una guerra per procura finalizzata all’isolamento della Russia dal mondo occidentale, specie dalla Europa, verso gli Iracheni, massacrati a milioni da atroci bombardamenti, i vietnamiti, bruciati vivi col napalm etc etc. I giapponesi, nuclearizzati senza pietà. EMI fermo perché stanco e indignato da tanto schifo e ipocrisia.
    Fanatismo e politicaccia da estremisti nazisti. Altro che democrazia.

  3. Mi spiace, nulla di ciò

    Posto che i curdi e i palestinesi non esistono, tuttavia i greci: ah la Grecia, quella splendida nazione che falsifico’ i bilanci e che mandava la gente in pensione a 45-50 anni senza il minimo tessuto produttivo strutturale e senza nemmeno il catasto

    Per i cileni fece tutto allende, cercando di violare la costituzione

    Mi spiace, nulla di ciò, nessun macello ma semplice difesa contro l’heartland

    Gli iraqeni non avessero invaso il Kuwait nessuno sarebbe intervenuto, così come in Vietnam se i vietcong non avessero supportato l’heartland

    Ah i giapponesi, pensa, non avessero causato l’attacco a pearl harbor nessuno sarebbe intervenuto, posto che l’alternativa alle atomiche era l’operazione downfall o lasciare che l’URSS invadesse, quindi altro che guerra finita nel 45

    Mi spiace, nessuna ipocrisia ne’ sdegno ma semplici fatti della realtà

    Nessun fanatismo ma semplici fatti

    Spiace, con me la
    Reducto ad hitlerum non funziona

    Fatti

  4. “Compassionevole” verso: i curdi, i palestinesi, i Greci e i cileni (entrambi vittime di dittature sanguinarie favorite dagli USA), gli Ucraini, usati come carne da macello in una guerra per procura finalizzata all’isolamento della Russia dal mondo occidentale, specie dalla Europa, verso gli Iracheni, massacrati a milioni da atroci bombardamenti, i vietnamiti, bruciati vivi col napalm etc etc. I giapponesi, nuclearizzati senza pietà. EMI fermo perché stanco e indignato da tanto schifo e ipocrisia.
    Fanatismo e politicaccia da estremisti nazisti. Altro che democrazia.

  5. Viva la libertà e la libera determinazione dei popoli oppressi. Che finiscano gli abusi dei più forti verso i più deboli. Viva gli uomini come Moni Ovadia, e tanti altri , anche ebrei, che nel rispetto delle menti libere e della vera democrazia, si battono per i più deboli .
    Che spariscano i nuovi nazisti , coloro che si auto inneggiano, che straparlano di democrazia mentre con le azioni maltrattano, rubano e uccidono. 🇵🇸

  6. Mi spiace, nulla di ciò

    Posto che i curdi e i palestinesi non esistono, tuttavia i greci: ah la Grecia, quella splendida nazione che falsifico’ i bilanci e che mandava la gente in pensione a 45-50 anni senza il minimo tessuto produttivo strutturale e senza nemmeno il catasto

    Per i cileni fece tutto allende, cercando di violare la costituzione

    Mi spiace, nulla di ciò, nessun macello ma semplice difesa contro l’heartland

    Gli iraqeni non avessero invaso il Kuwait nessuno sarebbe intervenuto, così come in Vietnam se i vietcong non avessero supportato l’heartland

    Ah i giapponesi, pensa, non avessero causato l’attacco a pearl harbor nessuno sarebbe intervenuto, posto che l’alternativa alle atomiche era l’operazione downfall o lasciare che l’URSS invadesse, quindi altro che guerra finita nel 45

    Mi spiace, nessuna ipocrisia ne’ sdegno ma semplici fatti della realtà

    Nessun fanatismo ma semplici fatti

    Spiace, con me la
    Reducto ad hitlerum non funziona

    Fatti

    Mi spiace, nulla di ciò

    Nessuno viene abusato, viva bassem Eid e khaled abu toameh, entrambi cisgiordani in Israel smentiscono le bugie di hamas

    Non esistono i nazisti, sono morti 80 anni fa, con me la reducto ad hitlerum non funziona

    Nessuno viene maltrattato ne’ abusato ne’ ucciso ne’ rubato

    3000 anni di storia mai esistito uno stato cisgiordano, quali sarebbero le terre rubate?

    Mi spiace, il diritto internazionale non prevede il principio di autodeterminazione dei popoli all’interno di uno stato precostituito

  7. “Compassionevole” verso: i curdi, i palestinesi, i Greci e i cileni (entrambi vittime di dittature sanguinarie favorite dagli USA), gli Ucraini, usati come carne da macello in una guerra per procura finalizzata all’isolamento della Russia dal mondo occidentale, specie dalla Europa, verso gli Iracheni, massacrati a milioni da atroci bombardamenti, i vietnamiti, bruciati vivi col napalm etc etc. I giapponesi, nuclearizzati senza pietà. EMI fermo perché stanco e indignato da tanto schifo e ipocrisia. Fanatismo e politicaccia da estremisti nazisti. Altro che democrazia.

  8. Viva la libertà e la libera determinazione dei popoli oppressi. Che finiscano gli abusi dei più forti verso i più deboli. Viva gli uomini come Moni Ovadia, e tanti altri , anche ebrei, che nel rispetto delle menti libere e della vera democrazia, si battono per i più deboli . Che spariscano i nuovi nazisti , coloro che si auto inneggiano, che straparlano di democrazia mentre con le azioni maltrattano, rubano e uccidono. 🇵🇸

  9. Mi spiace, nulla di ciò

    Posto che i curdi e i palestinesi non esistono, tuttavia i greci: ah la Grecia, quella splendida nazione che falsifico’ i bilanci e che mandava la gente in pensione a 45-50 anni senza il minimo tessuto produttivo strutturale e senza nemmeno il catasto

    Per i cileni fece tutto allende, cercando di violare la costituzione

    Mi spiace, nulla di ciò, nessun macello ma semplice difesa contro l’heartland

    Gli iraqeni non avessero invaso il Kuwait nessuno sarebbe intervenuto, così come in Vietnam se i vietcong non avessero supportato l’heartland

    Ah i giapponesi, pensa, non avessero causato l’attacco a pearl harbor nessuno sarebbe intervenuto, posto che l’alternativa alle atomiche era l’operazione downfall o lasciare che l’URSS invadesse, quindi altro che guerra finita nel 45

    Mi spiace, nessuna ipocrisia ne’ sdegno ma semplici fatti della realtà

    Nessun fanatismo ma semplici fatti

    Spiace, con me la
    Reducto ad hitlerum non funziona

    Fatti

    Mi spiace, nulla di ciò

    Nessuno viene abusato, viva bassem Eid e khaled abu toameh, entrambi cisgiordani in Israel smentiscono le bugie di hamas

    Non esistono i nazisti, sono morti 80 anni fa, con me la reducto ad hitlerum non funziona

    Nessuno viene maltrattato ne’ abusato ne’ ucciso ne’ rubato

    3000 anni di storia mai esistito uno stato cisgiordano, quali sarebbero le terre rubate?

    Mi spiace, il diritto internazionale non prevede il principio di autodeterminazione dei popoli all’interno di uno stato precostituito

    Mi spiace, sono normale

  10. 1. Prima di Israele, c’era il mandato britannico,

    NON uno stato palestinese

    2. Prima del Mandato Britannico, c’era l’Impero Ottomano,

    NON uno stato palestinese.

    3. Prima dell’Impero Ottomano, c’era lo stato islamico dei Mamelucchi d’Egitto,

    NON uno stato palestinese.

    4. Prima dello stato islamico dei Mamelucchi d’Egitto, c’era l’impero arabo-curdo ayubide,

    NON uno stato palestinese.

    5. Prima dell’impero ayubide, c’era il regno franco cristiano di Gerusalemme,

    NON uno stato palestinese.

    6. Prima del Regno di Gerusalemme, c’erano gli imperi omayyade e fatimide,

    NON uno stato palestinese.

    7. Prima degli imperi omayyade e fatimide, c’era l’impero bizantino,

    NON uno stato palestinese.

    8. Prima dell’Impero Bizantino, c’erano i Sassanidi,

    NON uno stato palestinese.

    9. Prima dell’Impero Sasanide, c’era l’Impero Bizantino,

    NON uno stato palestinese.

    10. Prima dell’Impero Bizantino, c’era l’Impero Romano,

    NON uno stato palestinese.

    11. Prima dell’Impero Romano, c’era lo stato Asmoneo,

    NON uno stato palestinese.

    12. Prima dello stato asmoneo, c’era il Seleucide,

    NON uno stato palestinese.

    13. Prima dell’impero seleucide, c’era l’impero di Alessandro Magno,

    NON uno stato palestinese.

    Prima dell’impero di Alessandro Magno, c’era l’impero persiano,

    NON uno stato palestinese.

    15. Prima dell’impero persiano, c’era l’impero babilonese,

    NON uno stato palestinese.

    16. Prima dell’impero babilonese, c’erano i regni di Israele e di Giuda,

    NON uno stato palestinese.

    17. Prima dei regni d’Israele e di Giuda, c’era il regno d’Israele,

    NON uno stato palestinese.

    18. Prima del regno d’Israele c’era la teocrazia delle dodici tribù d’Israele,

    NON uno stato palestinese.

    19. Prima della teocrazia delle dodici tribù d’Israele, c’era un agglomerato di città-regni cananei indipendenti,

    NON uno stato palestinese.

    20. In realtà in questo pezzo di terra c’è stato di tutto,

    TRANNE UNO STATO PALESTINESE.

    Quali sarebbero le terre rubate?

  11. Gli USA misero l’embargo sul petrolio al Giappone. E il Giappone attaccò Pearl Harbour .
    E la guerra all,Iraq, la seconda per i bugiardi, fu fatta mentendo sulla presenza di armi di distruzione di massa mai avute da Saddam.
    Bugiardo e fanatico. Le menti malate dei fanatici distruggeranno il mondo civilizzato.,

  12. Mi spiace, nulla di ciò

    Posto che le risoluzioni onu sono atti NON vincolanti, tuttavia cisgiordani stessi, quindi presunte vittime, come bassem Eid e khaled abu toameh smentiscono le bugie di hamas

    Quali sarebbero le terre rubate visto che uno stato cisgiordano non è mai esistito?

    Spiace, chi lo afferma conosce la storia per natura

    Fatti

  13. Mi spiace, nulla di ciò
    Gli usa non misero alcun embargo, si facevano i fatti loro

    Mi spiace, la guerra in Iraq fu per impedire all’heartland di arrivare ai mari caldi

    Mentre scrivo queste righe, piovono razzi da Gaza su Israele e vengono fomentate proteste violente nelle città del paese. Si contano già dei morti a causa di questa violenza insensata, e ne seguiranno sicuramente altri nei prossimi giorni.
    Come palestinese che vive a Gerusalemme sono frustrato e infuriato, e non posso che incolpare Hamas. I fanatici che governano Gaza con pugno di ferro non sanno resistere all’opportunità di aizzare violenze anti-ebraiche per il loro tornaconto politico. Se nel farlo muoiono innocenti ebrei e musulmani, per loro è tanto di guadagnato.
    Il pretesto per quest’ultimo fuoco di fila missilistico e per l’istigazione sui social network è Sheikh Jarrah, dove era prevista un’udienza in tribunale su una controversia legale di antica data: una questione privata tra ebrei in possesso di un vecchio atto di proprietà risalente al XIX secolo e gli abitanti arabi di quattro case che ci vivono da decenni e non vogliono pagare l’affitto. È il genere di causa che dovrebbe essere definita da un tribunale locale. Il che potrebbe accadere in qualsiasi altro paese senza alcun interessamento pubblico. Ma questa è Gerusalemme, quindi tutto deve essere visto nel contesto della situazione politica. E bisogna anche chiedersi: chi può trarre vantaggio dalla violenza politica in questo momento?
    Bandiere di Hamas venerdì scorso nella spianata delle moschee sul Monte del Tempio a Gerusalemme
    Dopo che il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) ha annullato le tanto attese elezioni, Hamas ha semplicemente intravisto un’occasione che non poteva lasciarsi sfuggire, sfruttando la situazione di Sheikh Jarrah in un’atmosfera già tesa tra la festività musulmana di Leylat Al Qadr e la Giornata di Gerusalemme. Hamas ha lanciato una campagna sui social network esortando i palestinesi a fomentare violenze durante le proteste a Gerusalemme e altrove. Spingono i giovani palestinesi a gettare via la loro vita lanciando pietre e ordigni incendiari contro la polizia.
    I tumulti capeggiati da Hamas davanti dalla moschea di al-Aqsa dimostrano che non è la polizia israeliana quella che mette in pericolo i fedeli impedendo ai musulmani di pregare. Hamas ha aizzato le folle e ha provocato le violenze con il preciso intento di intrappolare Israele nell’accusa di pulizia etnica. Cosa ancora più eloquente, i capi di Hamas hanno poi ordinato il lancio di centinaia di razzi sulle principali città israeliane. Molti di loro lo hanno comodamente fatto dalle loro lussuose ville a Doha, Damasco o altrove, sapendo benissimo di essere al sicuro da qualsiasi contraccolpo. È importante ricordare che la propensione di Hamas per l’assassinio di innocenti è quasi pari alla sua inetta incompetenza, che è in parte la ragione per cui uno su tre dei loro razzi si schianta all’interno della striscia di Gaza, dove le uniche vittime possibili sono palestinesi. A quanto risulta, hanno anche bombardato Abu Ghosh, un antico villaggio arabo (e presso Lod hanno ucciso un padre e la figlia arabi musulmani ndr).
    Questo scontro in realtà non è dovuto a quattro case a Gerusalemme est. E’ dovuto a Hamas, che vede la possibilità di tornare al centro della scena e aumentare la propria influenza e il proprio controllo sui palestinesi a Gerusalemme e altrove. Non bevetevi le loro notizie false, non permettetegli di minimizzare la loro responsabilità. Nelle prossime ore, purtroppo, è assai probabile che sia ebrei che musulmani moriranno perché Hamas ha individuato nella violenza il suo vantaggio politico. Non dimenticatelo.”

    Bassem Eid, giornalista palestinese di Gerusalemme Est, fondatore del Palestinian Human Rights Monitoring Group.

  14. Continua da solo. Come sempre. Sei svalutato. Ripetitivo e vano nella ricerca di approvazione. Ma ormai notoriamente un fanatico ossessivo compulsivo.
    Fatti…..

  15. Mi spiace, nulla di ciò

    Nessuna ripetizione ne’ approvazione, non sono un candidato politico ( non ancora)

    Mi spiace, nessun fanatismo ne’ ossessione ne’ complusione ma semplice smontaggio di ogni credenza con i fatti della realtà

    Fatti

  16. MORTE GIORNALISTA AL JAZEERA: IMPOSSIBILE STABILIRE FONTE DELLO SPARO

    Le condizioni “fisiche” della pallottola non consentono di “stabilire in maniera conclusiva l’origine dello sparo” che ha provocato la morte della giornalista palestinese Shireen Abu Akleh, uccisa l’11 maggio mentre documentava un’operazione antiterrorismo dell’esercito israeliano nella cittadina di Jenin, nella cosiddetta Cisgiordania. Lo ha fatto sapere l’esercito israeliano al termine dell’indagine sul proiettile che i palestinesi hanno consegnato agli Usa.

    Il dipartimento di Stato statunitense ha spiegato di non poter arrivare ad una “conclusione definitiva” sull’origine del proiettile che l’ha centrata l’11 maggio e che è stato consegnato a Washington dall’Autorità palestinese.

    Secondo l’esercito israeliano, a rendere difficile ogni accertamento conclusivo sul proiettile sono state sono state le condizioni «fisiche» della pallottola. Così deteriorate da non permettere di «stabilire in maniera conclusiva l’origine dello sparo» che ha provocato la morte della giornalista palestinese con cittadinanza anche americana, affermano i militari israeliani.

    L’esame balistico del proiettile – che i palestinesi hanno consegnato a Gerusalemme al tenente generale americano Michael R. Fenzel Coordinatore di sicurezza tra Israele e Autorità nazionale palestinese (Anp) – aveva l’obiettivo di determinare «la connessione tra la pallottola e l’arma dalla quale è stato sparato».

    «Nonostante questi sforzi – ha spiegato ancora l’esercito – le condizioni fisiche del proiettile e la qualità delle caratteristiche su questo non hanno permesso un esame balistico che possa determinare in maniera conclusiva se o meno quel proiettile sia stato sparato dall’arma presa in esame».

    Il proiettile è in uso sia nell’esercito israeliano sia tra i gruppi armati palestinesi. Il portavoce militare ha comunque sottolineato che le indagini continueranno.

    2 mesi per consegnare un proiettile

    2 mesi

    Cosa hanno da nascondere i terroristi di hamas e hezbollah?

  17. ED A CURDI CHI CI PENSA? OVVIAMENTE NESSUNO😢😢

    Dopo la scena vomitevole di Draghi, Di Maio, Cingola- ni, Giorgetti, Guerini, La- morgese e altre suffragette di Er- dogan che ad Ankara stringono mani insanguinate, firmano affa- ri sulla pelle dei curdi e se la rido- no alle loro spalle, si spera che lor- signori non oseranno mai più te- nere lezioni su aggressori e aggre- diti, liberaldemocrazie e dittatu- re, invii di armi per difendere i va- lori occidentali, il diritto interna- zionale, l’autodeterminazione dei popoli e altri capolavori di i- pocrisia. Come se non bastassero i casi di Assange e Khashoggi, due giornalisti liberi immolati sull’al- tare dell’Occidente (uno detenu- to a Londra in attesa di ergastolo negli Usa, l’altro segato a pezzi nell’ambasciata saudita di Istan- bul), ora l’indecorosa sfilata di mezzo governo italiano alla corte di Erdogan ha almeno il pregio di liberarci del ciarpame moralisti- co e tartufesco che avvolge la guerra dal 24 febbraio: non c’è al- cun valore o principio né dietro l’aggressione di Putin all’Ucraina né dietro la cobelligeranza della Nato con Kiev. Solo biechi inte- ressi geopolitici, strategici, mili- tari e affaristici. Punto. Non c’è nulla di etico neppure nel rinun- ciare al gas e al petrolio russi per rimpiazzarli con quelli turchi, e- giziani, sauditi, emiratini e alge- rini: si passa solo da un tagliagole nemico a un tagliagole amico (al- meno per ora). E non c’è nulla di etico nel sostituire il gas russo con quello (più costoso, scadente e in- quinante) americano: solo i porci comodi degli Usa, che rifilano all’Europa le loro merci avariate, la allontanano dai mercati russo e cinese, la dissanguano con una lunga guerra per procura e la rias- servono a sé in una Nato di nuovo americanocentrica.
    Torna in mente la frase di Dra- ghi su Erdogan “dittatore di cui si ha bisogno”. Ora il premier lo pro- muove a “partner, amico e allea- to” e lo ringrazia della “calorosa e splendida ospitalità”. Ma anche degli “sforzi per la pace tra Russia e Ucraina” (infatti le ha armate entrambe). Tornano pure in mente i falsi ringraziamenti ai peshmerga curdi per aver com- battuto e sconfitto lo Stato Isla- mico al posto dell’Occidente che ora li tradisce col vergognoso pat- to Nato di Madrid: sblocco della vendita di armi alla Turchia (in barba alle sanzioni del 2019 dopo l’intervento militare anti-curdi nel Nord della Siria) e impegno di Svezia e Finlandia a scaricare i curdi trattandoli come terroristi. In realtà il peggior terrorismo è quello del regime turco che, vio- lando il diritto internazionale, bombarda i curdi e usa miliziani jihadisti. Ma, se il terrorista è no- stro “partner, amico e alleato”, va ringraziato per la “calorosa ospi- talità”. E guai a nominare i curdi nella conferenza stampa: la calo- rosa ospitalità del partner, amico e alleato potrebbe tradursi in un caloroso bombardamento

  18. INDAGINE USA, IMPOSSIBILE STABILIRE CHI ABBIA UCCISO SHIREEN ABU AKLEH

    È impossibile stabile chi abbia ucciso Shrireen Abu Akleh. Il dipartimento di Stato americano ha spiegato, infatti, che non si può ricostruire con esattezza cosa sia avvenuto l’11 maggio scorso a Jenin, dicendo espressamente di non poter giungere a nessuna “conclusione definitiva”.

    Ripetiamo: l’esame statunitense sul proiettile che ha ucciso la giornalista di Al Jazeera non ha potuto stabilire chi abbia premuto il grilletto.

    Il risultato comunicativo, però, è ben diverso. Non solo perché gran parte dei media hanno subito incolpato Israele, ma anche perché lo Stato ebraico è stato accusato di aver ucciso Shrireen Abu Akleh in maniera volontaria.

    Media che hanno titolato puntando il dito contro Gerusalemme, salvo poi essere più cauti all’interno dell’articolo.

    CNN, il New York Times e il Washington Post in precedenza avevano pubblicato proprie indagini, sostenendo che la mano che dato la morte a Shrireen Abu Akleh fosse israeliana, senza aver potuto analizzare il proiettile.

    In estrema sintesi: indagini nulle perché non hanno analizzato l’unica cosa che doveva analizzare: la pallottola mortale

    Eccoli i piccoli cisgiordani indifesi

  19. CRITICHE DEI PALESTINESI SULLA COSTRUZIONE DI UN CENTRO SPORTIVO PER GLI ARABI DI GERUSALEMME: “VOGLIONO IMPORRE LA NORMALIZZAZIONE”

    È un progetto da venti milioni di dollari destinato agli arabi di Gerusalemme Est e finanziato quasi totalmente da una fondazione ebraica. È stata posta la prima pietra a un impianto sportivo che sorgerà a Beit Hanina, quartiere arabo della capitale di Israele, dove fra le altre cose ci sarà una piscina semi olimpionica, una piscina didattica, palestre e molto altro. Un gesto di buona volontà che invece di essere accolto con gioia è stato percepito negativamente. Una pagina di informazione palestinese, Al Resalah, riporta così la notizia: “L’occupazione sta istituendo un centro sportivo ebraico per imporre la normalizzazione su Gerusalemme”. Secondo Mazen Al Jabari, un ricercatore palestinese, “la giudeizzazione del centro sportivo sarà costruito sulle terre palestinesi, confiscate dall’occupazione…”.

    Eccoli i piccoli cisgiordani indifesi

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