Sport e guerra in Ucraina, Fedotov e Griner nel mirino di Mosca

Dalle Olimpiadi di Berlino 1936 all’epoca dei boicottaggi di Mosca e Los Angeles, le strade dello sport e della politica, se non quelle dalla guerra, volente o nolente spesso sono destinate a intrecciarsi.

E il conflitto in Ucraina non fa eccezione.

Ieri il portiere della squadra di hockey del Cska Mosca, Igor Fedotov, è stato arrestato a San Pietroburgo all’uscita del palaghiaccio, nell’ambito di un’operazione che sembra una vera e propria caccia all’uomo da parte della procura militare russa.

Il 25enne neo vincitore della Coppa Gagarin, il trofeo che si aggiudica la squadra vincitrice della Kontinental Hockey League russa, è infatti accusato di eludere il servizio militare. Fedotov lo scorso maggio ha firmato un contratto con i Philadelphia Flyers, squadra della NHL, il campionato di hockey statunitense: le probabilità che il giocatore possa competere negli Stati Uniti il prossimo anno sono appese a un filo, e il rischio che possa finire in carcere é concreto.

Fedotov, tuttavia, non è l’unico atleta finito nel mirino del Cremlino: nei mesi scorsi, infatti, la stella della pallacanestro statunitense, due volte campionessa olimpica con Team Usa, Brittney Griner è stata arrestata per contrabbando di stupefacenti. In Russia per giocare una partita con l’Ekaterinburg, squadra dell’omonima città della regione degli Urali, la 31enne è stata fermata perché aveva con sé alcune cartucce per un vaporizzatore con olio di hashish, un derivato della cannabis. Venerdì mattina, a Mosca, c’è stata la prima udienza del processo; più volte il Dipartimento di Stato americano ha denunciato che la cestista è “detenuta ingiustamente”.