Morire d’odio nel mese del Pride

Come vive una persona transgender in Italia? In parte ce lo racconta la storia di Cloe Bianco, 58enne originaria di Marcon, in provincia di Venezia già professoressa in varie scuole superiori. Bianco era una donna trans e Bianco, a causa delle discriminazioni subite per questo, si è suicidata sabato scorso lasciandosi bruciare all’interno del camper nel quale viveva, vicino a Belluno. 

Il giorno prima di uccidersi la ex professoressa aveva lasciato un ultimo post sul suo blog nel quale diceva che lo avrebbe fatto. Bianco ha lavorato come professoressa ed era diventata una persona ‘nota’ in zona perché dal 2015 (anno in cui aveva ottenuto la cattedra di ruolo all’istituto tecnico Scarpa-Mattei di San Donà di Piave) aveva scelto di andare a scuola vestendosi in abiti femminili. Il padre di uno studente accese la polemica: “Quello che è accaduto è grave. Ci preoccupiamo molto del presepio a scuola per non urtare la sensibilità degli studenti musulmani. E questo allora?“, scrisse in una lettera destinata all’allora assessora regionale del Friuli-Venezia Giulia, alla direttrice dell’istituto scolastico e alla stampa. 

Il preside della scuola si era limitato a dire: “È un docente e come tale va rispettato”, ma poi era uscita la notizia che Bianco era stata sospesa dal lavoro per tre giorni. La sospensione (contro la quale Bianco aveva presentato ricorso) si trasformò in un trasferimento: da professoressa a segretaria amministrativa, così che nessuno potesse vederla. Da quel momento Bianco iniziò a raccontare e denunciare sul suo blog che cosa significa essere trans, oggi, in Italia, tra discriminazioni e soprusi, denunciando soprattutto la carenza di leggi. Anche per evitare episodi come questo, il ddl Zan sarebbe una legge importantissima. 

11 thoughts on “Morire d’odio nel mese del Pride

    1. Perché il disgusto?
      Ci preoccupiamo di togliere il crocefisso per non urtare la sensibilità di persone che credono in altre religioni (che a volte non rispettano la nostra, a casa nostra) ma non ci preoccupiamo di spiegare ai nostri figli perché un uomo va in giro vestito ed atteggiandosi da donna?
      Forse, sarebbe il caso di gestire bene anche l’equilibrio mentale della prole, oltre che alle frequenze religiose di chi crede in altro.

  1. Il trans che si suicida fa gridare allo scandalo e lancia un’onda di moralismo politicamente corretto da far vomitare…l’imprenditore che si suicida perché non riesce a mantenere in piedi l’azienda e pagare i dipendenti,o il povero cristo che si suicida per la vergogna di non riuscire a dar da mangiare ai figli…di questi non gliene frega un c***o a nessuno…
    In media in Italia muoiono circa 4000 persone per suicidio ma, a meno che non commettano un omicidio/suicidio, l’unico di cui si deve parlare è il trans odiato…si perché se gli altri 3999 che si ammazzano non lo fanno in nome di un trend topic allora non valgono niente…

  2. Non sono d’accordo Andrea Dalla Costa, dei suicidi degli imprenditori se ne è parlato e sono molti quelli che si sono uccisi sull’onda della crisi economica degli ultimi anni
    Che poi ogni notizia sia strumentalizzata dipende dal momento storico, dalla buona fede e anche dall’ondata emotiva dei riceventi, ovvero il popolo bue che piglia tutto secondo il proprio personale retropensiero

  3. Ma al di là di questo punto sul quale ognuno la pensa come vuole, provo pena per questa professoressa
    Se una persona ama insegnare essere trasferita per la propria scelta sessuale significa di fatto condannarla, discriminarla e anche emarginarla dalla società
    Avrebbe dovuto forse rinunciare a se stessa per assecondare una mentalità ristretta e bigotta? Avrebbe dovuto vestirsi da uomo di giorno e da donna di notte? Condurre due vite?
    Poteva insegnare il rispetto e anche la tolleranza, che sono principi fondamentali di una società evoluta
    Invece alla fine questa persona si è trovata sola, la condanna peggiore per un individuo che cerca solo di essere se stesso senza arrecare danno al prossimo

  4. Concordo Alessia. Non capisco la necessità di fare polemica anche sotto alla notizia di una morte tragica come questa, tirando fuori altre questioni. Dovrebbe solo farci riflettere rispetto alla cultura in cui viviamo

  5. Vedi Alessia, credo che, come in questo caso, di fronte ad un problema che è una piaga sociale come quello dei suicidi, prendere la vicenda di un singolo con una storia personale al di fuori della norma , sia semplice e mera strumentalizzazione portata avanti da chi vuole far credere che certi problemi siano più grandi di quel che sono nel macro contesto dell’intera nazione, nascondendo,così, i problemi reali sotto al tappeto…
    La discriminazione ci sarà sempre mettiamocela via, le diseguaglianze anche, così come coloro i quali verranno vessati per il loro essere diversi…prima erano i gay,ora i trans poi domani saranno i nani, poi quelli col naso a punta ecc…
    Quello che non è giustificabile sono coloro “costretti” a togliersi la vita per via di un paese malato che non ha cura dei propri figli… è qui che c’è il vero problema perché non riguarda un caso isolato ma la stragrande maggioranza dei casi…quelli statisticamente rilevanti ma che non scuotono le coscienze dell’opinione pubblica…

  6. La vita è un susseguirsi di problemi che dovrebbero essere trasformati in opportunità…
    Forse non dovremmo soffermarci sul tragico epilogo al quale non vi è più rimedio, ma comprendere le cause e agire per eliminarle affinché non si ripeta
    E questo vale per tutto, non solo per il caso di specie

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