Vaiolo delle scimmie, c’è il rischio che il virus diventi endemico

“Se si verifica la trasmissione da uomo ad animale e il virus si diffonde in una popolazione animale, c’è il rischio che la malattia diventi endemica in Europa”.

Lo scrive il Centro europeo per la prevenzione e il controllo della malattie, l’Ecdc, in un rapporto sulla diffusione del vaiolo delle scimmie, rilevando che “tra il 15 e il 23 maggio sono stati segnalati in totale 67 casi accertati nell’Ue in 9 Stati membri: Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svezia”. Pertanto, “è necessaria una stretta collaborazione intersettoriale tra le autorità sanitarie pubbliche umane e veterinarie per gestire gli animali domestici esposti e prevenire la trasmissione della malattia alla fauna selvatica”.

Chi venisse contagiato, inoltre, dovrebbe rimanere isolato “fino alla caduta delle croste” e “evitare contatti ravvicinati con persone immunosoppresse e animali domestici. I contatti stretti dei casi di vaiolo delle scimmie dovrebbero auto-monitorarsi per lo sviluppo dei sintomi per 21 giorni dopo l’ultima esposizione”.

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