Il centrodestra è ancora spaccato
La coalizione di centrodestra? “Solo un pazzo potrebbe pensare di romperla. È evidente che se si disunisce perderemmo le elezioni”.
Queste le parole del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, che ieri pomeriggio, nella sua residenza di Arcore, ha ospitato il segretario leghista Matteo Salvini e la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni per il primo incontro tra tutti i leader della coalizione dopo la rielezione di Mattarella, che mise e non poco in crisi il centrodestra.
“Abbiamo parlato di come sono andate le scelte dei candidati per le prossime elezioni amministrative” ha spiegato Berlusconi al termine del vertice: “Per le città più importanti abbiamo trovato l’accordo per ventuno città, su cinque l’accordo non è stato trovato”. Il leader forzista ha poi aggiunto: “Siamo uniti, assolutamente”, sottolineando che “il centrodestra funziona così com’è”.
Se, da una parte, Berlusconi ha rassicurato rispetto all’unità all’interno del centrodestra, dall’altra non è seguito un comunicato congiunto al termine dell’incontro, come avviene di consueto. Ma non solo: pur dicendosi “soddisfatto”, Matteo Salvini ha lasciato Arcore a metà del vertice, mentre Giorgia Meloni ha sostanzialmente smentito il leader di Forza Italia, sottolineando che “l’unità va costruita nei fatti”, parlando di “fumose regole di ingaggio sulle modalità con cui formare liste e programmi comuni”. Dichiarazioni accolte da Forza Italia “con sorpresa e irritazione”.
Tant’è, al netto delle rassicurazioni, le frizioni nel centrodestra sono molteplici: dai nodi legati alle elezioni amministrative, primo su tutti la questione siciliana legata alla candidatura di Musumeci, fino agli esteri. Dove Meloni è su posizioni apertamente e fortemente atlantiste e di appoggio alla Nato, a differenza di un Berlusconi più cauto, ed è favorevole sia all’aumento delle spese militari dell’Italia sia all’invio di armi in Ucraina, temi su cui Salvini è tra i più critici, insieme al leader pentastellato Giuseppe Conte.
L’accordo lo troveranno, per amore o per forza !
Lo troveranno solo x unire i voti, poi sarà sempre guerra aperta…
Come tutti in parlamento c’è chi è passato dalla destra alla sinistra e poi ad una accozzaglia pur di non mollare le poltrone
Non credo, il Potere e’ una droga che fa mettere tutti d’accordo.
L’accordo deve tenere conto della percentuale di votanti del singolo partito
La politica in Italia è un grande casino. Si bada troppo ai propri interessi e non a quelli della nazione e dei cittadini. Ad esempio con le sanzioni alla Russia si bada troppo a seguire i dettami dei padroni USA/NATO che agli interessi dei cittadini e delle imprese italiani/e.
Ma che vuol dire essere “ atlantisti”?? Prima ci si deve ricordare di essere ITALIANI!
C’è ancora il centro destra? Strano non me ne sono accorta .
Essere atlantisti e’ un termine vago che vuol dire tutto e niente. Forse dovrebbe significare una alleanza tra paesi occidentali per difendersi da aggressioni esterne. Solo che quando la Nato da struttura difensiva diventa struttura aggressiva perde questo significato e diventa altro. Se poi essere atlantisti significa anche farsi dominare nelle scelte di politica interna dalla potenza egemone americana allora il termine atlantismo identifica una sudditanza coloniale in grado di svuotare di significato la democrazia del paese alleato. Ci stiamo incanalando verso un mondo distopico in cui per esportare “la democrazia “ di fatto annulliamo quelle esistenti instaurando una “dittatura del più forte” che in questo caso e’ l’America.