L’esercito israeliano attacca la folla al funerale di Shireen Abu Akleh

Ieri 13 maggio, a Gerusalemme est, le forze di occupazione israeliane hanno attaccato la folla che trasportava la bara della giornalista palestinese Shireen Abu Akleh, uccisa mercoledì mentre documentava insieme ad altri colleghi un blitz militare dell’esercito israeliano nel campo profughi di Jenin. A riportarlo è Al Jazeera, che ha pubblicato una serie di video e testimonianze che mostrano l’attacco. Secondo i testimoni i militari avrebbero tentato di impedire ai musulmani di entrare in chiesa, e hanno arrestato alcuni partecipanti al funerale perché avevano una bandiera palestinese.

Le circostanze dell’uccisione di Abu Akleh non sono ancora stata ufficializzate. Ciò che sappiamo è che i testimoni presenti, tra cui Ali Samodi – il collega della giornalista di Al Jazeera rimasto ferito – ha raccontato che gli spari provenivano dall’esercito israeliano. Anche il ministero della Salute palestineseAl Jazeera sostengono che Abu Akleh sia stata uccisa deliberatamente dall’esercito israeliano, il quale respinge le accuse e ha fatto sapere di avere aperto un’indagine.

Foto: The Associated Press da Twitter, Maya Levin

59 thoughts on “L’esercito israeliano attacca la folla al funerale di Shireen Abu Akleh

  1. Posto che “l’occupazione israeliana” non esiste in quanto quella terra è sempre appartenuta al santo sacro stato d’Israel da più di 2500 anni, tuttavia NO, il santo sacro stato d’Israel non ha attaccato nessuno: ha evitato che teppisti e terroristi cisgiordani potessero entrare nella moschea e fare attentati con sassi e bombole incendiarie

  2. E posto che NO, il santo sacro stato d’Israel NON HA SPARATO:

    Il direttore dell’istituto di medicina legale CISGIORDANO, il dottor Rayyan Al Ali, ha dichiarato che “NON è possibile determinare se la giornalista di Al Jazeera morta due giorni fa a Jenin, sia stata uccisa da una pallottola israeliana o da una palestinese”.

    ECCOLA LA PROVa che smentisce ogni credenza

    I FATTI SONO VENUTI A GALLA

  3. “ a galla” vi sono solo quelli come te, e sappiamo tutti cosa sta a galla….
    Mistificare anche su immagini così esplicative e chiare dimostra cosa siete.
    Persino gli USA e la UE vi danno torto. Su ANSA è scritto chiaramente.
    Truppe OCCUPANTI.

  4. Mi spiace, nulla di ciò’

    A galla ci sta la verità, che si staglia e sormonta ogni tentativo di distorsione da parte delle organizzazioni terroristiche di hamas e hezbollah finanziate dal Qatar per acquistare razzi e missili dall’Iran e dalla Siria

    Mi spiace, nulla di ciò’

    Nessuna immagine, visto che i video dimostrano che il santo sacro stato d’Israel mantiene l’ordine impedendo ai rivoluzionari terroristi di entrare e sfruttare il momento di preghiera e raccoglimento funebre per aizzare la folla e compiere attentati, proprio come fanno i terroristi tipo i black block

    Mi spiace, nessuno dà torto ma anzi confermano quanto chiede il santo sacro stato d’Israel: commissione congiunta, cosa che i cisgiordani rifiutano sistematicamente, visto che non vogliono consegnare il corpo ne’ il proiettile

    Cosa hanno da nascondere?

    1. Prima di Israele, c’era il mandato britannico,

    NON uno stato palestinese

    2. Prima del Mandato Britannico, c’era l’Impero Ottomano,

    NON uno stato palestinese.

    3. Prima dell’Impero Ottomano, c’era lo stato islamico dei Mamelucchi d’Egitto,

    NON uno stato palestinese.

    4. Prima dello stato islamico dei Mamelucchi d’Egitto, c’era l’impero arabo-curdo ayubide,

    NON uno stato palestinese.

    5. Prima dell’impero ayubide, c’era il regno franco cristiano di Gerusalemme,

    NON uno stato palestinese.

    6. Prima del Regno di Gerusalemme, c’erano gli imperi omayyade e fatimide,

    NON uno stato palestinese.

    7. Prima degli imperi omayyade e fatimide, c’era l’impero bizantino,

    NON uno stato palestinese.

    8. Prima dell’Impero Bizantino, c’erano i Sassanidi,

    NON uno stato palestinese.

    9. Prima dell’Impero Sasanide, c’era l’Impero Bizantino,

    NON uno stato palestinese.

    10. Prima dell’Impero Bizantino, c’era l’Impero Romano,

    NON uno stato palestinese.

    11. Prima dell’Impero Romano, c’era lo stato Asmoneo,

    NON uno stato palestinese.

    12. Prima dello stato asmoneo, c’era il Seleucide,

    NON uno stato palestinese.

    13. Prima dell’impero seleucide, c’era l’impero di Alessandro Magno,

    NON uno stato palestinese.

    Prima dell’impero di Alessandro Magno, c’era l’impero persiano,

    NON uno stato palestinese.

    15. Prima dell’impero persiano, c’era l’impero babilonese,

    NON uno stato palestinese.

    16. Prima dell’impero babilonese, c’erano i regni di Israele e di Giuda,

    NON uno stato palestinese.

    17. Prima dei regni d’Israele e di Giuda, c’era il regno d’Israele,

    NON uno stato palestinese.

    18. Prima del regno d’Israele c’era la teocrazia delle dodici tribù d’Israele,

    NON uno stato palestinese.

    19. Prima della teocrazia delle dodici tribù d’Israele, c’era un agglomerato di città-regni cananei indipendenti,

    NON uno stato palestinese.

    20. In realtà in questo pezzo di terra c’è stato di tutto,

    TRANNE UNO STATO PALESTINESE.

    Quali sarebbero quindi le terre occupate?

    Fatti

  5. No, mi spiace, nulla di ciò

    Nessuna fake ma semplici fatti della realtà che smentiscono le bugie di hamas, che tu lo voglia o meno

    Mi spiace, non sono ciò che piace a me, sono semplicemente la realtà

    Quindi sto qui, che tu lo voglia o meno

  6. Certo signora Roberta non capisco come iNews possa tollerare una simile continua sfacciata propaganda politica a favore di un paese che è stato addirittura condannato più volte da ONU, Amnesty International, Médecins sans Frontières etc etc.
    Ritengo vi sia un limite a questo utilizzo della app per propagande politiche, peraltro troppo spesso menzognere.
    Una cosa è la libertà di opinione, un’altra è sfruttare continuamente e con ripetuti post lunghissimi ed uguali ( copia incolla) la app per propagandare in modo fanatico, esaltato, la politica violenta di un paese verso un popolo indifeso.
    Questa app non può essere usata a tali scopi.

  7. Mi spiace, nulla di ciò

    Nessuna condanna, visto che primo le risoluzioni onu sono atti NON vincolanti, secondo vengono smentite dai fatti:

    http://www.linformale.eu/il-grottesco-impianto-accusatorio-di-amnesty-international/?fbclid=IwAR2G93Dr2gZMcTOupBWB8qQ3aqH2wTDmjCFR_S9oI0kNKsy4KJcdMvYB_xU

    Come vedi ogni teoria viene smontata

    Mi spiace, nulla di ciò, nessun post lungo ne’ uguale, ma semplice smontaggio delle credenze

    Nessuna esaltazione ne’ fanatismo ma semplici prove che smentiscono le bugie di hamas

    Il “popolo indifeso” ( posto che per il diritto internazionale i popoli non esistono) accetta di farsi governare da non una ma ben due organizzazioni terroristiche, ovvero hamas e hezbollah, che impediscono la pace, posto che il presunto “popolo indifeso” ha rifiutato sette volte la pace, compreso ilRIFIUTO DELLA PROPOSTA DI PACE ONU del 1947 con Gerusalemme indipendente

    Perché l’ha rifiutata?

    Perché i cisgiordani si fanno comandare da due organizzazioni terroristiche?
    Perché in Cisgiordania non ci sono elezioni dal 2006? Perché adesso non vogliono una commissione di studio bipartisan e non consegnano ne’ il proiettile ne’ il corpo del giornalista ucciso?

    Perché?

  8. 1) non c’è nessuna ammissione da parte israeliana. Semplicemente perchè, senza il proiettile, (che è in mano cisgiordana), non è possibile alcuna analisi balistica.
    Rimangono aperti entrambi gli scenari che, onestamente, Israele non ha negato: un colpo che ha mancato un altro bersaglio o una raffica palestinese indiscriminata.
    Dai video del contesto di Jenin, si vedono i terroristi sparare alla cieca ed indiscriminatamente.
    Senza una inchiesta, possono essere successe entrambe le cose.
    2) non è israele che rifiuta l’inchiesta ma i palestinesi, dunque l’ONU ha poco da sbraitare. Convincesse i suoi pupilli a concedere almeno il proiettile, visto che il corpo lo hanno seppellito svelti svelti.

    Perché non lo concedono? Perché non concedono il corpo?
    Perché?
    3) a proposito del funerale, si dovrebbe spiegare che il feretro è stato usato per aprirsi la strada fuori dal percorso stabilito verso la chiesa. E che da dietro al feretro partivano mattoni contro i poliziotti israeliani?

    chi ha usato la salma mancandole di rispetto?

    Vorrei una risposta a queste domande

  9. Chiedo ai gestori dì chiarire l’aspetto evidenziato da Raffaele. È chiaro che non sono usati toni aggressivi e offensivi. Dove sta la libertà dì opinione? Se falsa che venga smentita, magari creando anche una discussione costruttiva in tal merito. Un’altra è chiedere (vedasi Roberta a mo’ dì pretesa) dì non poter neanche pubblicare e/o rispondere (sempre senza offese) a post pubblicati ( vedasi altri post precedenti anche di altri utenti…)). Grazie

    1. Taseiidio rove

      Lasci perdere, l’individuo da lei citato ha l’abitudine di entrare a gamba tesa, è perseguitato da una voglia matta di protagonismo, entra dappertutto anche quando non è chiamato in causa l’unico consiglio che mi sento di dare è ignorarlo.

  10. Ma non c’è problema, d’altronde come diceva la thatcher “Mi rallegro sempre immensamente se un attacco è particolarmente offensivo perché penso: ‘’beh, se attaccano uno personalmente significa che non hanno più un solo argomento politico’’.

  11. Dal video si vede come la sacra polizia eviti i disordini impedendo agli estremisti teppisti terroristi di entrare nella moschea per sfruttare il momento di preghiera e raccoglimento per fare danni e scatenare il panico. Nessuna propaganda ma semplici fatti della realtà Perché da dietro la bara si vedono lanciare mattoni e pietre? Perché i cisgiordani non vogliono consegnare il corpo della vittima? Perché non vogliono consegnare il proiettile? Perché non vogliono una commissione con il santo sacro stato d’Israel? Perché? Cosa hanno da nascondere?

  12. Mistificare anche su immagini così esplicative e chiare dimostra cosa siete.
    Persino gli USA e la UE vi danno torto. Su ANSA è scritto chiaramente.
    Truppe OCCUPANTI.

  13. Nulla di ciò,

    Dal video si vede come la sacra polizia eviti i disordini impedendo agli estremisti teppisti terroristi di entrare nella moschea per sfruttare il momento di preghiera e raccoglimento per fare danni e scatenare il panico. Nessuna propaganda ma semplici fatti della realtà Perché da dietro la bara si vedono lanciare mattoni e pietre?

    Perché i cisgiordani non vogliono consegnare il corpo della vittima?
    Perché non vogliono consegnare il proiettile?

    Perché non vogliono una commissione con il santo sacro stato d’Israel? Perché? Cosa hanno da nascondere?

    1. Prima di Israele, c’era il mandato britannico,

    NON uno stato palestinese

    2. Prima del Mandato Britannico, c’era l’Impero Ottomano,

    NON uno stato palestinese.

    3. Prima dell’Impero Ottomano, c’era lo stato islamico dei Mamelucchi d’Egitto,

    NON uno stato palestinese.

    4. Prima dello stato islamico dei Mamelucchi d’Egitto, c’era l’impero arabo-curdo ayubide,

    NON uno stato palestinese.

    5. Prima dell’impero ayubide, c’era il regno franco cristiano di Gerusalemme,

    NON uno stato palestinese.

    6. Prima del Regno di Gerusalemme, c’erano gli imperi omayyade e fatimide,

    NON uno stato palestinese.

    7. Prima degli imperi omayyade e fatimide, c’era l’impero bizantino,

    NON uno stato palestinese.

    8. Prima dell’Impero Bizantino, c’erano i Sassanidi,

    NON uno stato palestinese.

    9. Prima dell’Impero Sasanide, c’era l’Impero Bizantino,

    NON uno stato palestinese.

    10. Prima dell’Impero Bizantino, c’era l’Impero Romano,

    NON uno stato palestinese.

    11. Prima dell’Impero Romano, c’era lo stato Asmoneo,

    NON uno stato palestinese.

    12. Prima dello stato asmoneo, c’era il Seleucide,

    NON uno stato palestinese.

    13. Prima dell’impero seleucide, c’era l’impero di Alessandro Magno,

    NON uno stato palestinese.

    Prima dell’impero di Alessandro Magno, c’era l’impero persiano,

    NON uno stato palestinese.

    15. Prima dell’impero persiano, c’era l’impero babilonese,

    NON uno stato palestinese.

    16. Prima dell’impero babilonese, c’erano i regni di Israele e di Giuda,

    NON uno stato palestinese.

    17. Prima dei regni d’Israele e di Giuda, c’era il regno d’Israele,

    NON uno stato palestinese.

    18. Prima del regno d’Israele c’era la teocrazia delle dodici tribù d’Israele,

    NON uno stato palestinese.

    19. Prima della teocrazia delle dodici tribù d’Israele, c’era un agglomerato di città-regni cananei indipendenti,

    NON uno stato palestinese.

    20. In realtà in questo pezzo di terra c’è stato di tutto,

    TRANNE UNO STATO PALESTINESE.

    Quali sarebbero quindi le terre occupate?

    Fatti

  14. Il direttore dell’istituto di medicina legale palestinese, il dottor Rayyan Al Ali, ha dichiarato che “non è possibile determinare se la giornalista di Al Jazeera morta due giorni fa a Jenin, sia stata uccisa da una pallottola israeliana o da una palestinese”.

    Fatti

  15. Gli scontri tra polizia e palestinesi all’inizio del corteo funebre per la giornalista di Al Jazeera Shireen Abu Akleh, venerdì mattina a Gerusalemme, sono stati causati dal fatto che un folto gruppo di agitatori palestinesi si è impossessato della bara all’ospedale contro la volontà dei famigliari e ha tentato di avviarsi lungo un percorso non concordato. In una nota, la polizia israeliana spiega che il percorso del corteo funebre era stato pianificato in anticipo con la famiglia di Abu Akleh, ma circa 300 agitatori sono arrivati all’ospedale Saint Joseph di Gerusalemme e hanno impedito ai membri della famiglia di caricare la bara sul carro funebre, come era stato concordato e coordinato in anticipo. Il gruppo di agitatori ha minacciato l’autista del carro funebre e, con la bara, ha tentato di avviare una marcia non pianificata, lanciando alcune pietre e bottiglie verso i cordoni della polizia. A quel punto la polizia è intervenuta per disperdere l’assembramento in modo che il funerale potesse procedere come previsto secondo i desideri della famiglia. Pochi minuti dopo, una volta collocata la bara sul carro funebre diretto alla Cattedrale dell’Annunciazione della Vergine nella Città Vecchia di Gerusalemme, tutta la cerimonia è proseguita e si è conclusa pacificamente e nel pieno rispetto. In ogni caso, il capo della polizia Kobi Shabtai, in coordinamento con il ministro della pubblica sicurezza Omer Bar-Lev, ha disposto un’indagine che si concentrerà sui preparativi fatti dalla polizia prima del funerale ed esaminerà ciò che ha innescato la violenza nei confronti degli agenti e il livello di forza utilizzato dalla polizia.

    Fatti

  16. QUANDO IL QUOTIDIANO “L’UNITÀ” FACEVA IL TIFO PER ISRAELE

    Molti potrebbero avere difficoltà a credere che questo articolo, del 16 Maggio 1948, sia stato pubblicato da l’Unità. Eppure è così.

    All’indomani della fondazione ufficiale dello Stato di Israele, il giornale comunista parlava di quest’ultimo in termini entusiastici, distinguendo bene fra aggressori (arabi) e aggrediti (ebrei). Il titolo non lascia adito a dubbi, e racconta i massacri di ebrei avvenuti, ad opera delle forze egiziane, a poche ore dalla proclamazione di Israele.

    La stessa ONU non si riunisce per discutere dei piani difensivi dell’Haganah, ma dell’ “invasione araba”.
    Il corpo dell’articolo è ancora più esplicativo.

    Si legge, ad esempio, che “Israele è stato costretto a impugnare le armi contro le nazioni arabe per difendere i confini assegnatigli dal decreto di spartizione emanato e poi ritirato dall’ONU” e che “uno stato ebraico progredito economicamente e politicamente avrebbe rafforzato le forze democratiche popolari in tutti i paesi arabi vicini”. Insomma, i testimoni dell’epoca ci raccontano una storia completamente diversa da quella, fastidiosamente di parte, che spesso sentiamo ripetere anche da onorevoli della Repubblica, per cui Israele sembra aver passato 70 anni a occupare terre altrui e a violare normative internazionali. Ancora più veemente è un’altra affermazione che troviamo nel testo, ossia: “la Gran Bretagna, per distruggere l’unico stato democratico del Medio Oriente, ha impostato ultimamente la sua propaganda sul fattore della lotta di religione.” Un dato oggettivo, quello della democrazia israeliana che viene messo in dubbio ai giorni nostri (con argomenti risibili) da molti ciarlatani senza alcuna preparazione storica e istituzionale. È molto interessante sottolineare anche la definizione data dall’Unità alle forze arabe e inglesi: “gli stati coloniali arabi che hanno dato inizio ieri all’invasione della Terrasanta sono armati e diretti dall’Inghilterra”, poiché rappresenta una dicotomia arabi-ebrei del tutto opposta a quella che si cerca di far passare da circa cinquant’anni.

  17. Dal video che ho postato si vede chiaramente come gli israeliani picchino coloro che portano la bara, chi con calci chi col manganello. Colpiscono poi alle gambe uno di costoro, il quale logicamente cede e la bara cade.
    Tutto ciò è criminale e vile. Qualunque giustificazione è solo mistificazione e propaganda.

  18. Mi spiace, nulla di ciò,
    Dal video si vide come Gli scontri tra polizia e palestinesi all’inizio del corteo funebre per la giornalista di Al Jazeera Shireen Abu Akleh, venerdì mattina a Gerusalemme, sono stati causati dal fatto che un folto gruppo di agitatori palestinesi si è impossessato della bara all’ospedale contro la volontà dei famigliari e ha tentato di avviarsi lungo un percorso non concordato.

    Perché volevano andare in un percorso diverso ANDANDO CONTRO IL VOLERE DELLA FAMIglia?

    In una nota, la polizia israeliana spiega che il percorso del corteo funebre era stato pianificato in anticipo con la famiglia di Abu Akleh, ma circa 300 agitatori sono arrivati all’ospedale Saint Joseph di Gerusalemme e hanno impedito ai membri della famiglia di caricare la bara sul carro funebre, come era stato concordato e coordinato in anticipo. Il gruppo di agitatori ha minacciato l’autista del carro funebre e, con la bara, ha tentato di avviare una marcia non pianificata, lanciando alcune pietre e bottiglie verso i cordoni della polizia.

    PERCHÉ HANNO LANCIATO PIETRE DA DIETRO LA BARA?

    A quel punto la polizia è intervenuta per disperdere l’assembramento in modo che il funerale potesse procedere come previsto secondo i desideri della famiglia.

    Spiace,nulla è criminale ne’ vile, visto che la pubblica sicurezza è stata mantenuta: come coloro che fecero casino nell’occasione dell’Expo a Milano stroncato dalla polizia

    Mi spiace, nessuna propaganda ne’ mistificazione ma semplici fatti della realtà

    Perché lanciavano pietre? Perché volevano cambiare il percorso CONCORDATO CON LA FAMIGLIa?
    Perché non consegnano il corpo?
    Perché non consegnano il proiettile?
    Perché sono contro una commissione d’indagine con il santo sacro stato d’Israel?

    Perché?

    Fatti

  19. SVENTATO ATTACCO TERRORISTICO

    E’ stato sventato un attentato dopo che la polizia ha arrestato un terrorista palestinese di 22 anni, residente ad al-Bira, che era armato di ascia e coltello e aveva un biglietto d’addio alla sua famiglia in cui indicava la sua intenzione di compiere un attentato.

    Eccoli i piccoli cisgiordani indifesi

  20. Dal video che ho postato si vede chiaramente come gli israeliani picchino coloro che portano la bara, chi con calci chi col manganello. Colpiscono poi alle gambe uno di costoro, il quale logicamente cede e la bara cade.
    Tutto ciò è criminale e vile. Qualunque giustificazione è solo mistificazione e propaganda.

  21. Mi spiace, nulla di ciò,
    Dal video si vide come Gli scontri tra polizia e palestinesi all’inizio del corteo funebre per la giornalista di Al Jazeera Shireen Abu Akleh, venerdì mattina a Gerusalemme, sono stati causati dal fatto che un folto gruppo di agitatori palestinesi si è impossessato della bara all’ospedale contro la volontà dei famigliari e ha tentato di avviarsi lungo un percorso non concordato.

    Perché volevano andare in un percorso diverso ANDANDO CONTRO IL VOLERE DELLA FAMIglia?

    In una nota, la polizia israeliana spiega che il percorso del corteo funebre era stato pianificato in anticipo con la famiglia di Abu Akleh, ma circa 300 agitatori sono arrivati all’ospedale Saint Joseph di Gerusalemme e hanno impedito ai membri della famiglia di caricare la bara sul carro funebre, come era stato concordato e coordinato in anticipo. Il gruppo di agitatori ha minacciato l’autista del carro funebre e, con la bara, ha tentato di avviare una marcia non pianificata, lanciando alcune pietre e bottiglie verso i cordoni della polizia.

    PERCHÉ HANNO LANCIATO PIETRE DA DIETRO LA BARA?

    A quel punto la polizia è intervenuta per disperdere l’assembramento in modo che il funerale potesse procedere come previsto secondo i desideri della famiglia.

    Spiace,nulla è criminale ne’ vile, visto che la pubblica sicurezza è stata mantenuta: come coloro che fecero casino nell’occasione dell’Expo a Milano stroncato dalla polizia

    Mi spiace, nessuna propaganda ne’ mistificazione ma semplici fatti della realtà

    Perché lanciavano pietre? Perché volevano cambiare il percorso CONCORDATO CON LA FAMIGLIa?
    Perché non consegnano il corpo?
    Perché non consegnano il proiettile?
    Perché sono contro una commissione d’indagine con il santo sacro stato d’Israel?

    Perché?

    Fatti

  22. Dal video che ho postato si vede chiaramente come gli israeliani picchino coloro che portano la bara, chi con calci chi col manganello. Colpiscono poi alle gambe uno di costoro, il quale logicamente cede e la bara cade.
    Tutto ciò è criminale e vile. Qualunque giustificazione è solo mistificazione e propaganda.

  23. Mi spiace, nulla di ciò,
    Dal video si vide come Gli scontri tra polizia e palestinesi all’inizio del corteo funebre per la giornalista di Al Jazeera Shireen Abu Akleh, venerdì mattina a Gerusalemme, sono stati causati dal fatto che un folto gruppo di agitatori palestinesi si è impossessato della bara all’ospedale contro la volontà dei famigliari e ha tentato di avviarsi lungo un percorso non concordato.

    Perché volevano andare in un percorso diverso ANDANDO CONTRO IL VOLERE DELLA FAMIglia?

    In una nota, la polizia israeliana spiega che il percorso del corteo funebre era stato pianificato in anticipo con la famiglia di Abu Akleh, ma circa 300 agitatori sono arrivati all’ospedale Saint Joseph di Gerusalemme e hanno impedito ai membri della famiglia di caricare la bara sul carro funebre, come era stato concordato e coordinato in anticipo. Il gruppo di agitatori ha minacciato l’autista del carro funebre e, con la bara, ha tentato di avviare una marcia non pianificata, lanciando alcune pietre e bottiglie verso i cordoni della polizia.

    PERCHÉ HANNO LANCIATO PIETRE DA DIETRO LA BARA?

    A quel punto la polizia è intervenuta per disperdere l’assembramento in modo che il funerale potesse procedere come previsto secondo i desideri della famiglia.

    Spiace,nulla è criminale ne’ vile, visto che la pubblica sicurezza è stata mantenuta: come coloro che fecero casino nell’occasione dell’Expo a Milano stroncato dalla polizia

    Mi spiace, nessuna propaganda ne’ mistificazione ma semplici fatti della realtà

    Perché lanciavano pietre? Perché volevano cambiare il percorso CONCORDATO CON LA FAMIGLIa?
    Perché non consegnano il corpo?
    Perché non consegnano il proiettile?
    Perché sono contro una commissione d’indagine con il santo sacro stato d’Israel?

    Perché?

    Fatti

  24. MORTE DI SHIRIN ABU AQLEH, NON CI SONO PROVE MA LA COLPA VIENE DATA A ISRAELE |

    Non ci sono prove, ma le responsabilità dell’uccisione della giornalista Shirin Abu Aqleh vanno comunque ascritte a Israele. Perché per qualche astratto e pregiudizievole principio, la colpa deve essere dello Stato ebraico.

    Il medico palestinese che ha condotto l’autopsia, il dott. Riyan al-Ali del dipartimento di patologia dell’Università di Al-Najah, si è detto impossibilitato a determinare chi abbia sparato alla reporter di Al Jazeera, ma le responsabilità dell’uccisione della giornalista Shirin Abu Aqleh vanno comunque ascritte a Israele. Perché per qualche astratto e pregiudizievole principio, la colpa deve essere dello Stato ebraico.

    L’Autorità Nazionale Palestinese ha rispedito al mittente la proposta di Israele di creare un’apposita commissione composta da israeliani, palestinesi e americani per esaminare il proiettile mortale, ma le responsabilità dell’uccisione della giornalista Shirin Abu Aqleh vanno comunque ascritte a Israele. Perché per qualche astratto e pregiudizievole principio, la colpa deve essere dello Stato ebraico.

    Il rifiuto dell’ANP si basa sulla propria personale convinzione che Shirin Abu Aqleh sia morta per mano israeliana.

    Riducendo tutto in termini prosaici: il pallone è mio e tu non giochi oppure partecipi esclusivamente con quel ruolo che io ho ritagliato per te, ossia il colpevole.

    Un’appropriazione della morte che ha un duplice obiettivo: demonizzare anche una volta Israele e innalzare la tensione, creando una giustificazione per futuri attentati contro lo Stato ebraico.

    Come è possibile che senza prove, Israele si finito per esser considerato il colpevole?

  25. Mi spiace, nulla di ciò

    Pensa, sono proprio al lavoro

    Addio

    Al santo sacro stato d’Israel, portatore di luce e democrazia, agli individui e al libero mercato

    Sempre

  26. Beh, post lunghi km ( certo copia incolla) sul posto di lavoro? Ma questo è rubare tempo al lavoro, neanche questo è onesto.
    Queste poche righe si leggono subito. I km inutili mai. Ma serietà ed onestà sono dove?

  27. Mi spiace, nulla di ciò

    Nessun copia incolla ma semplici fatti della realtà

    Nessuno ruba nulla, non sono l’organizzazione terroristica di hamas che ruba la vita e lo sviluppo a tutto il medioriente

    Mi spiace, nulla di ciò, tutto si legge

    Fatti

  28. Dal video che ho postato si vede chiaramente come gli israeliani picchino coloro che portano la bara, chi con calci chi col manganello. Colpiscono poi alle gambe uno di costoro, il quale logicamente cede e la bara cade.
    Tutto ciò è criminale e vile. Qualunque giustificazione è solo mistificazione e propaganda.

  29. Mi spiace, nulla di ciò,
    Dal video si vide come Gli scontri tra polizia e palestinesi all’inizio del corteo funebre per la giornalista di Al Jazeera Shireen Abu Akleh, venerdì mattina a Gerusalemme, sono stati causati dal fatto che un folto gruppo di agitatori palestinesi si è impossessato della bara all’ospedale contro la volontà dei famigliari e ha tentato di avviarsi lungo un percorso non concordato.

    Perché volevano andare in un percorso diverso ANDANDO CONTRO IL VOLERE DELLA FAMIglia?

    In una nota, la polizia israeliana spiega che il percorso del corteo funebre era stato pianificato in anticipo con la famiglia di Abu Akleh, ma circa 300 agitatori sono arrivati all’ospedale Saint Joseph di Gerusalemme e hanno impedito ai membri della famiglia di caricare la bara sul carro funebre, come era stato concordato e coordinato in anticipo. Il gruppo di agitatori ha minacciato l’autista del carro funebre e, con la bara, ha tentato di avviare una marcia non pianificata, lanciando alcune pietre e bottiglie verso i cordoni della polizia.

    PERCHÉ HANNO LANCIATO PIETRE DA DIETRO LA BARA?

    A quel punto la polizia è intervenuta per disperdere l’assembramento in modo che il funerale potesse procedere come previsto secondo i desideri della famiglia.

    Spiace,nulla è criminale ne’ vile, visto che la pubblica sicurezza è stata mantenuta: come coloro che fecero casino nell’occasione dell’Expo a Milano stroncato dalla polizia

    Mi spiace, nessuna propaganda ne’ mistificazione ma semplici fatti della realtà

    Perché lanciavano pietre? Perché volevano cambiare il percorso CONCORDATO CON LA FAMIGLIa?
    Perché non consegnano il corpo?
    Perché non consegnano il proiettile?
    Perché sono contro una commissione d’indagine con il santo sacro stato d’Israel?

    Perché?

    Fatti

  30. Dal video che ho postato si vede chiaramente come gli israeliani picchino coloro che portano la bara, chi con calci chi col manganello. Colpiscono poi alle gambe uno di costoro, il quale logicamente cede e la bara cade.
    Tutto ciò è criminale e vile. Qualunque giustificazione è solo mistificazione e propaganda.

  31. Mi spiace, nulla di ciò,
    Dal video si vide come Gli scontri tra polizia e palestinesi all’inizio del corteo funebre per la giornalista di Al Jazeera Shireen Abu Akleh, venerdì mattina a Gerusalemme, sono stati causati dal fatto che un folto gruppo di agitatori palestinesi si è impossessato della bara all’ospedale contro la volontà dei famigliari e ha tentato di avviarsi lungo un percorso non concordato.

    Perché volevano andare in un percorso diverso ANDANDO CONTRO IL VOLERE DELLA FAMIglia?

    In una nota, la polizia israeliana spiega che il percorso del corteo funebre era stato pianificato in anticipo con la famiglia di Abu Akleh, ma circa 300 agitatori sono arrivati all’ospedale Saint Joseph di Gerusalemme e hanno impedito ai membri della famiglia di caricare la bara sul carro funebre, come era stato concordato e coordinato in anticipo. Il gruppo di agitatori ha minacciato l’autista del carro funebre e, con la bara, ha tentato di avviare una marcia non pianificata, lanciando alcune pietre e bottiglie verso i cordoni della polizia.

    PERCHÉ HANNO LANCIATO PIETRE DA DIETRO LA BARA?

    A quel punto la polizia è intervenuta per disperdere l’assembramento in modo che il funerale potesse procedere come previsto secondo i desideri della famiglia.

    Spiace,nulla è criminale ne’ vile, visto che la pubblica sicurezza è stata mantenuta: come coloro che fecero casino nell’occasione dell’Expo a Milano stroncato dalla polizia

    Mi spiace, nessuna propaganda ne’ mistificazione ma semplici fatti della realtà

    Perché lanciavano pietre? Perché volevano cambiare il percorso CONCORDATO CON LA FAMIGLIa?
    Perché non consegnano il corpo?
    Perché non consegnano il proiettile?
    Perché sono contro una commissione d’indagine con il santo sacro stato d’Israel?

    Perché?

    Fatti

  32. A PROPOSITO DI PACE….

    “Ci dicono: tornate ai confini del ‘67 e ci sarà la pace. Ma noi eravamo già sui confini del ’67 nel maggio e nel giugno del 1967. E allora come mai ci fecero la guerra? E subito dopo la guerra, proponemmo: sediamoci e negoziamo la pace. Ma loro non lo fecero. La controversia con gli arabi non è per un pezzo di terra. Non è per il territorio. Non è per qualcosa di concreto. Semplicemente si rifiutano di pensare che abbiamo diritto di esistere”.

    Golda Meir

    Fatti

  33. I video sul funerale parlano da soli. E tutto il mondo, tranne il solito tizio e Israele, lo vedono con occhiali “ particolari”.
    Giustamente i palestinesi vogliono una indagine indipendente e internazionale. Non di parte….
    Tutto qua. Km di chiacchiere fuorvianti che nessuno legge più ormai… quanta tristezza..

  34. Mi spiace, nulla di ciò,
    Dal video si vide come Gli scontri tra polizia e palestinesi all’inizio del corteo funebre per la giornalista di Al Jazeera Shireen Abu Akleh, venerdì mattina a Gerusalemme, sono stati causati dal fatto che un folto gruppo di agitatori palestinesi si è impossessato della bara all’ospedale contro la volontà dei famigliari e ha tentato di avviarsi lungo un percorso non concordato.

    Perché volevano andare in un percorso diverso ANDANDO CONTRO IL VOLERE DELLA FAMIglia?

    In una nota, la polizia israeliana spiega che il percorso del corteo funebre era stato pianificato in anticipo con la famiglia di Abu Akleh, ma circa 300 agitatori sono arrivati all’ospedale Saint Joseph di Gerusalemme e hanno impedito ai membri della famiglia di caricare la bara sul carro funebre, come era stato concordato e coordinato in anticipo. Il gruppo di agitatori ha minacciato l’autista del carro funebre e, con la bara, ha tentato di avviare una marcia non pianificata, lanciando alcune pietre e bottiglie verso i cordoni della polizia.

    PERCHÉ HANNO LANCIATO PIETRE DA DIETRO LA BARA?

    A quel punto la polizia è intervenuta per disperdere l’assembramento in modo che il funerale potesse procedere come previsto secondo i desideri della famiglia.

    Spiace,nulla è criminale ne’ vile, visto che la pubblica sicurezza è stata mantenuta: come coloro che fecero casino nell’occasione dell’Expo a Milano stroncato dalla polizia

    Mi spiace, nessuna propaganda ne’ mistificazione ma semplici fatti della realtà

    Perché lanciavano pietre? Perché volevano cambiare il percorso CONCORDATO CON LA FAMIGLIa?
    Perché non consegnano il corpo?
    Perché non consegnano il proiettile?
    Perché sono contro una commissione d’indagine con il santo sacro stato d’Israel?

    Perché?

    Mi spiace, i cisgiordani ( non palestinesi in quanto la palestina non esiste) vogliono una indagine sommaria NON INDIPENDENTE visto che rifiutano di consegnare il corpo è il proiettile

    Mi spiace, nulla di ciò, nessuna chiacchiera ma semplici fatti della realtà

    Fatti

  35. GERUSALEMME: PALESTINESI VANNO ALLO SCONTRO CON POLIZIA ISRAELIANA DURANTE FUNERALE TERRORISTA DI HAMAS

    Lunedì sera, un secondo funerale “politico” a Gerusalemme est (dopo quello della giornalista di Al-Jazeera Shireen Abu Akleh) è degenerato in scontri con la polizia israeliana a causa dell’intervento violento di agitatori palestinesi.

    Già all’inizio del funerale del militante di Hamas (deceduto sabato in seguito a lesioni cerebrali riportate durante gli scontri del mese scorso sul Monte del Tempio), un veicolo si è scagliato verso un cordone di poliziotti, i quali l’hanno fermato sparando alle gomme e hanno arrestato i cinque palestinesi a bordo.

    La polizia aveva coordinato il funerale con la famiglia del defunto, ma violenti scontri sono scoppiati sul Monte del Tempio e in altri luoghi di Gerusalemme est quando centinaia di palestinesi hanno lanciato una raffica di pietre e ordigni a polvere pirica contro le forze israeliane, sventolando bandiere di Hamas. Feriti numerosi passanti e sei poliziotti, molti i veicoli danneggiati. Hamas e Jihad Islamica hanno invocato un’escalation di scontri con le forze israeliane.

  36. 19 MAGGIO 2016: IN RICORDO DI MARCO PANNELLA

    A sei anni dalla sua scomparsa, ricordiamo Marco Pannella, un grandissimo amico di Israel e del popolo ebraico.

    Che il suo ricordo sia in benedizione.

    “Gli israeliani sono gli unici che in medio oriente pratichino la democrazia e rispettino in condizioni di normalità le libertà civili”

  37. HAMAS VINCE LE ELEZIONI STUDENTESCHE NELL’UNIVERSITÀ DI ABU MAZEN

    Hamas ha riportato una vittoria schiacciante alle elezioni per il rinnovo del consiglio studentesco dell’Università di Birzeit, in Cisgiordania. Il blocco studentesco affiliato ai terroristi di Gaza hanno infatti ottenuto 28 seggi sui 51 disponibili, mentre la compagine che rappresenta l’Autorità Palestinese, il cosiddetto “Blocco per il Martire Yasser Arafat” ha vinto solo 19 postazioni. Non è la prima volta che Hamas vince le elezioni nell’università situata a nord di Ramallah, una conferma che secondo Jibril Rajoub, un fedelissimo di Abu Mazen, “è il prezzo da pagare per una serie di errori commessi dall’Autorità Palestinese” suggerendo di aprire un dialogo con Hamas.

    Trattare con i terroristi.

    L’ultima volta che ho controllato non si tratta con i terroristi

  38. 22 MAGGIO 1970: IL MASSACRO ALLO SCUOLABUS DEL MOSHAV AVIVIM

    Il 22 Maggio del 1970 un commando di terroristi palestinesi facenti parte del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, assalì uno scuola bus compiendo un massacro sulla strada per il Moshav Avivim, a Nord di Israele.

    Armati di bazooka i terroristi palestinesi uccisero 12 civili israeliani di cui 9 bambini e ferirono gravemente 25 persone.

    Questi i nomi delle vittime:
    Ester Avikezer, 23 anni;
    Yehuda Ohayon, 10 anni;
    Yafa Batito, 8 anni;
    Mimon Biton, 7 anni;
    Haviva Biton, 7 anni;
    Hanna Biton, 8 anni;
    Shimon Biton, 9 anni;
    Shulamit Biton, 9 anni;
    Makhlouf Biton, 28 anni;
    Aliza Peretz, 14 anni;
    Rami Yarkoni, 29 anni;
    Shimon Azran, 35 anni;

    L’attentato antisemita causò un’altra vittima: Leah Revivo, scampata alla morte all’attacco all’età di nove anni, morta nel 2014 all’età di 52 anni per un’infezione causata da un frammento di scheggia conficcato nel suo cervello a seguito dell’attacco. Leah riuscì a sopravvivere in quell’attentato ma non alle schegge e alle cicatrici che portò con se’ tutta la vita, e morì la settimana in cui furono liberati 26 terroristi palestinesi in seguito ad un negoziato di pace.

    Eccoli i piccoli cisgiordani indifesi

  39. A GERUSALEMME EST CRESCE LA POPOLARITÀ DI HAMAS

    In un campo profughi a est di Gerusalemme, un giornalista israeliano intervista alcuni ragazzi arabi. “Siamo tutti per Hamas, non la Palestina, non Fatah, solo Hamas! Ogni ebreo, ogni ebreo dovrebbe morire! Ogni ebreo!”. Il giornalista ha risposto, “sono ebreo, dovrei morire?”. E loro: “Si, ogni ebreo deve morire, è scritto nel Corano”.

    Eccoli i piccoli cisgiordani indifesi

  40. Un israeliano e suo figlio hanno riportato ferite gravi alla testa per il lancio di pietre di alcuni palestinesi mentre stavano percorrendo una località in Samaria.
    letto o sentito questa notizia nei media italiani?

  41. Gerusalemme, questa mattina. Arabi vìolano la moschea di Al-Aqsa e la trasformano in un campo di battaglia lanciando pietre contro la polizia.

    Eccoli i piccoli cisgiordani indifesi

  42. FUNERALE GIORNALISTA AL JAZEERA: PIANO PIANO LA VERITA’ VIENE A GALLA…

    La verità su chi e perché ha provocato gli scontri al funerale della giornalista di Al-Jazeera, attestata dalle stesse tv arabe

    Palestine Media Watch ha esaminato le trasmissioni di Al-Jazeera e della tv ufficiale dell’Autorità Palestinese, prima e durante i funerali del 13 maggio della giornalista Shireen Abu Akleh, rimasta uccisa l’11 maggio durante uno scontro a fuoco tra terroristi palestinesi e soldati israeliani. L’analisi delle trasmissioni conferma la versione israeliana degli eventi che hanno portato ai tafferugli fra polizia israeliana e i palestinesi che portavano la bara sulle spalle, le cui immagini hanno fatto il giro del mondo facendo credere che la polizia israeliana avesse aggredito e infierito senza motivo contro coloro che partecipavano alle esequie. In realtà, è stato esattamente il contrario: è stata una folla di palestinesi che ha tentato di sequestrare e dirottare il funerale contro la volontà dei famigliari della giornalista, e la polizia israeliana è dovuta a intervenire per garantire che la cerimonia si tenesse come previsto dalla famiglia di Akleh.

    La mattina del funerale il fratello di Shireen Abu Akleh, Anton Abu Akleh, ha dichiarato ad Al-Jazeera che la famiglia, che è cristiana, desiderava che alle 14.00 la bara venisse trasportata su un carro funebre dall’ospedale alla chiesa greco-cattolica che si trova all’interno della Città Vecchia di Gerusalemme. I famigliari non volevano che la bara fosse trasferita dai portatori di bara in una processione a piedi.

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