Si può rendere abitabile Marte?
Secondo l’ex direttore della divisione di Scienze Planetarie della NASA Jim Green “possiamo ‘terraformare’ Marte, e forse anche Venere”: l’umanità potrebbe creare su altri pianeti le condizioni per renderli abitabili dalla razza umana.
“Il Sistema Solare è nostro, prendiamolo” ha detto Green. “E questo ovviamente include Marte, ma affinché gli esseri umani possano esplorare Marte, insieme a noi che ci occupiamo di scienze, abbiamo bisogno di un ambiente migliore” ha spiegato lo scienziato. Il Pianeta Rosso, dove un anno dura 687 giorni e un giorno poco più di 24 ore, ha infatti una temperatura media di -60 gradi C e un’atmosfera molto rarefatta, composta al 96% da anidride carbonica.
“Quello che dovremmo fare per rendere Marte abitabile, per terraformarlo, sarebbe innanzitutto cambiare l’atmosfera” spiega all’agenzia Agi il professore di Astronomia e Astrofisica all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata Amedeo Balbi. “Di sicuro la composizione e la pressione atmosferica sono i fattori più importanti che contribuirebbero a cambiare il clima di Marte e a renderlo più vicino a quello che potrebbe essere adatto alla nostra sopravvivenza”.
Secondo Balbi, per rendere abitabile Marte bisognerebbe “aumentare la concentrazione di CO2 nell’atmosfera, rendere l’atmosfera più densa, quindi aumentare l’effetto serra e portare a un innalzamento progressivo delle temperature. Questa cosa consentirebbe all’acqua di restare allo stato liquido sulla superficie marziana”. Secondo il professore, “in teoria conosciamo tutti gli ingredienti che servirebbero”, la questione “è provare a capire se è possibile farla in tempi ragionevoli e questa cosa decisamente non è possibile con le tecnologie attuali”.
Balbi si è però anche interrogato sull’opportunità di modificare Marte o altri pianeti per le nostre esigenze: “Anche se fossimo in grado di terraformare Marte, dovremmo farlo davvero? Se avessimo le tecnologie adatte a cambiare globalmente il clima di un altro pianeta, perché non utilizzarle per il pianeta che già abbiamo e che è già molto adatto alla nostra presenza?”.
la risposta alla domanda è: perché provare su di noi se prima non proviamo su marte?
se va qualcosa storto au marte pace. se va storto sulla terra buonanotte ai suonatori
L’ultima domanda di Balbi nell’articolo la trovo assolutamente sensata.
Il fatto è che non è solo questione di CO2 ma anche di gravità che dipende dal nocciolo del pianeta e poi anche aumentando la quantità di CO2 la voglia di alzare la temperatura da -60 a +20 come sarebbe necessario per avere una vita accettabile
Proviamo a mandare i novax (è una battuta logicamente visto che alcuni non capiscono quando qualcuno scherza)
Parole solo parole, con la gravità marziale non sopravviveremmo a lungo, per non parlare poi dato il clima diverso avremo sicuramente virus e batteri diversi che ci distruggirebbero in un baleno
Però
Life on Mars
Di David Bowie
A me piace tanto