I drammatici numeri delle morti sul lavoro

Da gennaio ad agosto 2021 sono state presentate all’Inail, l’Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro, 772 denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale: questo il tragico bilancio delle morti sul lavoro dell’anno in corso.

Rispetto ai primo otto mesi del 2020 le denunce di infortunio sul lavoro sono aumentate del 8,5%, mentre quelle di incidenti mortali sono state 51 in meno, -6,2%. Tuttavia, per queste ultime, il confronto tra il 2020 e il 2021 “richiede cautela”, spiega l’Istituto, perché i dati dello scorso anno “sono provvisori e influenzati fortemente dalla pandemia da Covid-19” e si corre il rischio “di ricondurre la natura dei contagi da nuovo Coronavirus a infortunio sul lavoro e non a malattia professionale”.

La questione delle morti sul lavoro assume sempre più i contorni di una strage che funesta l’ambiente economico e psicologico del Paese” ha detto ieri il premier Mario Draghi, evocando “pene più severe e immediate e collaborazione all’interno dell’azienda per individuare precocemente le debolezze in tema di sicurezza lavoro”.

4 thoughts on “I drammatici numeri delle morti sul lavoro

  1. Basta! Tutte queste notizie sulle morti sul lavoro non sono informazione ma disinformazione
    Parlare di un aumento degli infortuni anche mortali che supera l’8% rispetto al 2020 non vuol dire nulla se pensiamo che l’anno che precede è stato un anno in cui le aziende erano chiuse e che poche lavoravano

  2. L’ infortunio sul lavoro è possibile nonostante tutte le accortezze che si possano prendere
    Il rischio pari a 0 è impossibile
    Fatalità, mancanza di attenzione, mesi a casa senza lavorare, procedure assurde per tutelare dal contagio da COVID, tutti elementi che incidono sulla gestione della sicurezza e sul lavoro
    Bisogna usare il cervello e prestare attenzione

  3. Comincio a pensare che vi sia alla base di tanta attenzione mediatica al tema lavoro, una prossima intenzione a salassare le aziende
    Perché se lo Spisal esce, non lo fa per tutelare il lavoratore, ma per sanzionare in un modo o in un altro

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