La plastica è sempre più un problema

Oggi, in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente, il WWF ha pubblicato il report ‘Plastica: dalla natura alle persone. È ora di agire, lanciando l’allarme: ogni anno 22 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica entrano in mare e altrettanti sono abbandonati sulla terra. In gran parte si tratta di plastica monouso.

L’Italia è tra i peggiori Paesi inquinatori tra quelli che si affacciano sul Mediterraneo. Ogni anno nel nostro Paese gettiamo 4 milioni di tonnellate di plastica solo con il consumo degli spazzolini da denti.

Tant’è, l’umanità produce 430 milioni di plastica ogni anno, due terzi dei quali sono prodotti di breve durata che diventano in breve tempo rifiuti. Inoltre, il 99% della plastica è costituito da sostanze chimiche provenienti da fonti inquinanti e non rinnovabili. La produzione di plastica è aumentata di 22 volte negli ultimi cinquant’anni e le micro-plastiche vengono sempre più ingerite da pesci o bestiame, venendo poi consumate dagli esseri umani attraverso il cibo. Senza un miglioramento nella gestione della plastica e dei suoi rifiuti, entro il 2050 la produzione di plastica potrebbe triplicare, con un conseguente aumento dell’immissione di rifiuti nell’ambiente. 12 miliardi di tonnellate di plastica potrebbero finire negli ambienti naturali: se ciò dovesse accadere, tra trent’anni nel mare ci sarebbero più plastiche che pesci.

“Quando parliamo di plastica, il riciclo è un processo con tanti problemi, che ci allontana da una vera economia circolare” ha spiegato in un’intervista a ‘Open’ Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna inquinamento di Greenpeace Italia. Secondo Ungherese, la questione dell’inquinamento da plastica non va vista come un semplice problema di smaltimento, ma rappresenta un concreto rischio per la salute umana e dell’ambiente.

“Nel 2019, in Italia, solo il 5% della plastica utilizzata per produrre bottiglie è stata riusata per lo stesso scopo. Nel restante 95% dei casi è finita in prodotti di minor qualità” ha sottolineato Ungherese, secondo cui “la scusa dell’economia circolare viene spesso usata per far sì che le cose restino come sono. Ciò che servirebbe davvero è un limite alla produzione di plastica nel mondo, che vada a decrescere di anno in anno”. Nel tempo, per sostituire la plastica sono stati proposti materiali alternativi, come vetro, carta e plastiche biodegradabili. Tuttavia, spiega Ungherese, “la soluzione non va cercata in un materiale più eco-friendly della plastica. Bisogna far propri i principi dell’economia circolare e far durare più a lungo le materie prime”.

2 thoughts on “La plastica è sempre più un problema

  1. Quante ********* che scrivono! Vorrei vederli tutti, questi professori, senza i prodotti di plastica che usano e che indossano tutti i giorni. Nudi scalzi e a piedi, finirebbero così ! Non sanno neanche cosa dicono!

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