Alluvione in Emilia-Romagna. Il Wwf smentisce 10 fake news

“In questi giorni di emergenza e di vicinanza alle popolazioni colpite dall’alluvione e dalle frane in Emilia-Romagna, purtroppo si sono succedute affermazioni di importanti esponenti politici e della cultura che hanno dimostrato di non avere alcuna idea delle reali cause di quanto accaduto e di quali soluzioni potranno evitare in futuro il ripetersi di tragedie come questa. Mentre per il Covid si è avuto il buon senso di affidarsi agli scienziati, sul dissesto idrogeologico e soprattutto sulla crisi climatica il dibattito pubblico si svolge senza le necessarie conoscenze ed è purtroppo influenzato da vere e proprie fake news”.

Questo quanto scritto in una nota dal Wwf, che ha voluto identificare e smentire dieci delle principali fake news circolate a margine dell’alluvione in Emilia-Romagna e del tema più ampio del dissesto idrogeologico in Italia.

Di seguito trovate “le 10 principali fake news sul dissesto idrogeologico in Italia”.

Per prevenire disastri si deve dragare i fiumi e scavare in alveo: falso.

Detto che “in gran parte dei fiumi italiani l’alveo si sta progressivamente abbassando”, scrive l’associazione, “dragare i fiumi, abbassandone la quota altimetrica, contribuisce a creare fenomeni franosi più a monte, peggiorando il dissesto complessivo e mettendo a rischio la stabilità dei ponti a valle”.

Per evitare inondazioni bisogna pulire gli alvei tagliando la vegetazione: falso.

Se da una parte “è corretto rimuovere tronchi e rami morti dall’alveo dei fiumi, in particolare in corrispondenza di ponti e restringimenti”, agendo in modo mirato con l’aiuto di geologi e forestali, dall’altra “la vegetazione che cresce sulle rive è fondamentale per la loro stabilità, per rallentare la velocità dell’acqua durante le piene, garantire la capacità autodepurativa degli ecosistemi fluviali, mantenere l’ombreggiatura e contribuire all’attenuazione dei periodi di siccità”.

Non si fa manutenzione dei fiumi: falso.

“Se ne fa anche troppa, ma male e soggetta a meccanismi perversi che non garantiscono un’azione mitrata” scrive il Wwf, spiegando che gran parte delle Regioni “appaltano” ai privati, che intervengono “prevalentemente dove e quando conviene” a loro stessi e “e in genere con interventi grandemente sovradimensionati che distruggono la vegetazione riparia con, spesso, aumento del rischio”.

Per evitare inondazioni è necessario rettificare i fiumi: falso.

“Rettificare il corso dei fiumi ne riduce la lunghezza complessiva, aumentandone così la pendenza e la velocità di deflusso”, pertanto “nei periodi di piena l’energia del fiume è maggiore e maggiori sono i danni”.

La colpa delle inondazioni e del dissesto idrogeologico è delle nutrie e di altri animali: falso.

Il 94% dei Comuni italiani è a rischio dissesto per frane e alluvioni, e in gran parte di essi nutrie ed altri animali fossori non sono presenti”. Il Wwf ricorda che se è vero che “localmente le tane scavate negli argini di dimensioni minori possono intaccarne la solidità”, d’altra parte, non solo esistono “ben note soluzioni”, ma le tragedie avvengono “per problemi strutturali dovuti a difetti di costruzione” o per la “mancanza di monitoraggio e manutenzione”.

Per evitare inondazioni serve innalzare gli argini lungo tutto il reticolo idrografico: falso.

“Gli argini artificiali sono essenziali per proteggere insediamenti urbani e centri storici, ma la loro altezza è già al limite e non si possono rialzare ulteriormente. È semmai necessario ampliare le aree di esondazione”, spostando gli argini così da dare più spazio ai fiumi. “Purtroppo, negli ultimi anni il consumo di suolo è proseguito con ritmi impressionanti”.

Servono casse di espansione: vero.

“Le casse di espansione possono ospitare parte dell’acqua in eccesso durante le piene e restituirla una volta che la piena è passata” spiega il Wwf, sottolineando però che “dovrebbero essere un’estrema ratio, perché sono una soluzione meno efficace rispetto ad interventi diffusi basati sulla natura in un’ottica di adattamento al cambiamento climatico”.

Servono grandi dighe per evitare disastri come questi: falso.

“Le grandi dighe possono contenere le piene di un singolo fiume o di un singolo bacino a monte, sempre che nel momento del bisogno non siano già piene”; tuttavia, “le dighe hanno l’effetto di limitare il trasporto di sedimenti al mare, aumentando così l’erosione costiera e richiedendo centinaia di milioni di euro ogni anno per il ripascimento artificiale delle spiagge”. L’associazione ricorda poi che “la Romagna è dotata di una delle più grandi dighe d’Italia, quella di Ridracoli, ma questo non ha impedito la tragedia dei giorni scorsi”. Diversamente, è “fondamentale allargare e ripristinare le aree di esondazione naturale lungo i fiumi che nel loro insieme svolgono un’importante funzione di ‘spugna’ trattenendo l’acqua durante le piene e rilasciandola gradualmente nel resto dell’anno contribuendo ad attenuare le siccità”.

Servono più infrastrutture: falso.

Quasi il 10% del territorio italiano è già cementificato, incluse le aree a rischio inondazione”, e “l’impermeabilizzazione del suolo impedisce l’infiltrazione dell’acqua e la ricarica delle falde acquifere”. Il Wwf aggiunge poi che “ovviamente sono utili difese e infrastrutture ben pianificate nell’ambito dei centri urbani”.

Il cambiamento climatico non c’entra nulla: falso.

“Il cambiamento climatico causato dalle emissioni di gas serra da parte delle attività antropiche, sulle cui cause la comunità scientifica mondiale concorda ormai da anni” ha “effetti particolarmente intensi sul bacino del Mediterraneo”.

Il Wwf sottolinea poi che “a questi dieci punti si aggiunge la retorica che vorrebbe addossare la colpa dell’alluvione agli ambientalisti che hanno vietato ogni opera. Anche questo è del tutto falso”, poiché “gli ambientalisti non hanno governato alcuna regione italiana, né tantomeno hanno avuto voce in capitolo nelle scelte dei governi nazionali e regionali”. Viceversa, la politica locale e nazionale da anni si muove “facilmente e spesso in deroga a molti vincoli”.

4 thoughts on “Alluvione in Emilia-Romagna. Il Wwf smentisce 10 fake news

  1. Se succedeva in Lombardia il WWF avrebbe fatto campagna denigratoria verso la regione .. però è successo dove il PD regna e allora è colpa degli altri del destino magari di Berlusconi

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