Mario Draghi scende in campo e incontra i partiti. Un segno?

Dopo giorni in cui ha interpretato il ruolo dell’osservatore esterno, Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, scende in campo in prima persona e già da ieri ha iniziato a incontrare i segretari di partito, dal leader della Lega, Matteo Salvini a quello del Partito democratico, Enrico Letta. Molti interpretano questi incontri come “segnali” inequivocabili che Draghi voglia correre per il Colle, ma per ora si tratta soltanto di ipotesi.

Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, intanto fa sapere che l’Italia avrà un nuovo presidente della Repubblica “entro la settimana, spero non oltre giovedì o venerdì”, dice in un’intervista al Messaggero. l leader di Iv ritiene che il Presidente sia “l’arbitro imparziale della politica interna per sette anni ma anche un presidente credibile in politica estera: le tensioni tra Russia e Ucraina, le sfide globali tra Stati Uniti e Cina, la crisi della Nato richiedono che il nuovo inquilino del Quirinale sia un leader forte, garante del patto atlantico e dal marcato profilo europeista. Si tratta di raccogliere anche su questo l’eredità di tre grandi presidenti quali Ciampi, Napolitano e Mattarella”.

Oggi intanto alle 15 inizierà la seconda giornata di votazioni dopo che quella di ieri, lunedì 24 gennaio, si è conclusa con la fumata nera con 672 schede bianche e 49 nulle. Il più votato della giornata è stato l’ex giudice della Corte Costituzionale, Paolo Maddalena, con 36 voti; seguito dal presidente in carica, Sergio Mattarella (16 voti) e dall’attuale ministra alla Giustizia, Marta Cartabia (9 voti).

15 thoughts on “Mario Draghi scende in campo e incontra i partiti. Un segno?

  1. Non oggi, non ieri, ma da settimane dico che si potevano risparmiare questa farsa del confronto perché alla fine il super potente Mario Draghi avrà la sua poltrona presidenziale a tutti i costi. Non per patriottismo, per amore dell’Italia, per senso del dovere. Solo per una stramaledetta fame di potere, per un incontenibile ego personale. Povera Italia, divenuta davvero povera e non per modo di dire, proprio ora che a governarla sono i migliori, pensa quando saranno i peggiori!

  2. Per quanto riguarda le caratteristiche di presidente garante delle istituzioni democratiche della Repubblica italiana è il minimo sindacale, che sia europeista è una necessità, per quanto riguarda il patto Atlantico ha terminato i suoi effetti con l’Istituzione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU). È necessario un presidente della Repubblica di spessore internazionale.

  3. Quando Leone fu eletto Presidente, la prima cosa che fece fu quella di sciogliere le Camere.

    Purtroppo Draghi non lo farebbe mai…anche perché, per convincere certi partiti a votarlo, avrà dato loro determinate garanzie.

    Tuttavia un bel rimpasto, con immediato impallinamento di Speranza e Lamorgese, ci sarebbe sicuramente.

    L’alternativa a Draghi è che Salvini e Conte si mettano d’accordo su un nome condiviso: l’asse giallo-verde avrebbe i numeri per far ciò che vuole.

  4. Guardate il lato positivo, se dovesse diventare il presidente della repubblica, finalmente possiamo nutrire la speranza che si possa andare al voto, sempre che non facciano maneggi ed inciuci per tirare la carretta fino al 2023 😐

  5. Perchè:

    1) Draghi è stato messo Premier per “salvare l’Italia” e non ha ancora portato a termine niente, anzi: vorrebbe fare come Schettino e abbandonare la barca

    2) bisognerebbe fare un nuovo Governo e trovare un altro Premier

    3) il CDX, prima di eleggere Draghi, vuol provarci con un candidato della propria area politica

    E comunque, al momento, gli unici che vorrebbero Draghi sono quelli del PD.
    Ma la strada è ancora lunga…e alla fine…

Lascia un commento