Il Pd resta ancora il primo partito d’Italia

In questo contesto di crescente timore per la situazione sanitaria, controbilanciato da una significativa fiducia dei cittadini per le prospettive economiche del Paese, l’indice di gradimento del governo fa segnare un aumento di tre punti rispetto a ottobre (da 60 a 63), avvicinandosi a quello del premier che aumenta di un punto (da 63 a 64). Il dibattito politico e mediatico delle ultime settimane, concentrato sulle misure contenute nella legge di Bilancio 2022 e sul totonomi del prossimo presidente della Repubblica, non ha modificato sostanzialmente gli orientamenti di voto degli elettori.

Ai vertici della graduatoria si confermano il Pd con il 20,8% delle preferenze (stabile rispetto a ottobre), FdI che aumenta di un punto (dal 18,8% di ottobre al 19,8% odierno) e scavalca la Lega che si attesta al 19,1% (- 0,9%).

A seguire si colloca il M5S con il 15,5%, in calo di un punto, quindi Forza Italia con l’8,5% (+0,5%), poi la consueta schiera di forze politiche intorno al 2%. Da notare l’aumento del partito degli astensionisti e degli indecisi che raggiunge il 41,5%.

Va fatto notare, a tutti quelli che ogni volta che viene pubblicato un sondaggio gridano al complotto o allo scandalo, che le percentuali di distacco tra i tre partiti principali sono davvero minime e pertanto ogni settimana potrebbero cambiare le dinamiche politiche per pochi punti di scarto.

24 thoughts on “Il Pd resta ancora il primo partito d’Italia

  1. Mi sa che i sondaggi li fate voi… a vostro piacimento! Si vedrà quando si andrà a votare… pensate che dicendo che il Pd, è il primo partito, la gente lo voterà di più?

  2. Si è mo li freghi, sanno perfettamente, che se succedesse, hanno come riferimento il referendum con cui il Pinocchio italico/fiorentino, c’ha sbattuto il grugno, e neanche dolcemente…‼️
    Visto ciò, Renzi insegna, e fa meditare…‼️

  3. Per quanto mi riguarda il PD non merita la veridicità, tutta da dimostrare, di questo sondaggio. Ha il malaffare nel cuore e prevarrebbero i suoi interessi al posto delle più stravaganti prospettive che si pone. Non c’è, al suo interno, più gente seria che possa garantire sulle promesse che snocciola. Per questo lo definisco il partito degli allocchi. Deve crescere il CENTRO dove, per definizione, non ci sono estremisti. Vedremo cosa e chi si inventerà qualcosa di credibile in prossimità delle future elezioni per occupare quella strategica posizione.

  4. Ai vertici della graduatoria si confermano il Pd con il 20,8% delle preferenze (stabile rispetto a ottobre), FdI che aumenta di un punto (dal 18,8% di ottobre al 19,8% odierno) e scavalca la Lega che si attesta al 19,1% (- 0,9%).
    A seguire si colloca il M5S con il 15,5%, in calo di un punto, quindi Forza Italia con l’8,5% (+0,5%), poi la consueta schiera di forze politiche intorno al 2%. Da notare l’aumento del partito degli astensionisti e degli indecisi che raggiunge il 41,5%.

    pd 20.8
    fdi 19.8
    lega 19.1
    m5s 15.5
    fi 8.5
    altri 2
    ——————-
    tot 83.9
    +
    indecisi 41.5
    ——————————
    125.4%

    ora, o gli indecisi non hanno risposto al sondaggio e manca una forza politica da 16.1%, o gli indecisi sono conteggiati e si arriva ad un sondaggio del 125.4% dei partecipanti.
    premesso questo,
    pd+m5s = 36.3% + altri = 38.3%
    fdi+lega = 38.9% + fi = 47.4%

    come dice @pinti, per me i conti non sono fatti bene.

    per non parlare poi del titolone del 60% del pd di cui non c’è traccia e del disclaimer a fine articolo (sono morto leggendolo)

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